Le multe prese all’estero si dovranno sempre pagare: in arrivo la stretta dell’Ue, tutte le novità

Per prevenire la guida spericolata all’estero e per combattere il fenomeno dell’impunità degli automobilisti che commettono infrazioni stradali in un Paese diverso da quello di residenza, il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno raggiunto una prima intesa, introducendo nuove norme e nuove multe. Secondo quanto si legge in una nota dell’Europarlamento, le norme aggiornate amplieranno l’elenco delle infrazioni al codice della strada commesse da conducenti non residenti che fanno scattare l’assistenza transfrontaliera e che possono comportare una multa per i conducenti pericolosi. Oltre all’eccesso di velocità, alla guida in stato di ebbrezza o al mancato arresto a un semaforo rosso, saranno perseguiti gli automobilisti responsabili di infrazioni come i parcheggi in zone vietate, i sorpassi pericolosi, l’omissione di soccorso, l’ingresso in aree a traffico limitato.

L’accordo costringe un qualsiasi Paese dell’Ue a rispondere alla richiesta di un altro Stato senza ritardo, entro due mesi dalla raccolta di tutte le informazioni necessarie. Inoltre, su richiesta del Paese in cui è avvenuto il reato, lo Stato Ue di residenza del trasgressore può farsi carico della riscossione delle multe stradali, purché siano superiori a 70 euro e non siano state pagate, dopo che siano state esaurite tutte le azioni legali. Il Paese dell’Ue in cui si è verificata l’infrazione stradale avrà undici mesi dalla data dell’infrazione per emettere un avviso di infrazione stradale. Attualmente, ricorda l’Eurocamera, circa il 40% delle infrazioni cosiddette transnazionali resta impunito. L’intesa raggiunta tra Consiglio e Parlamento aggiorna e integra la direttiva del 2015 sullo scambio di informazioni tra le autorità nazionali e dovrà ora essere formalmente approvata da ciascuna delle due istituzioni Ue. 

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Filippo Limoncelli