Quasi tutti abbiamo un conto corrente e, allo stesso tempo, il problema sorge quando ci ritroviamo a pagare tasse e oneri su di esso, di cui molte volte non ne conosciamo l’esistenza.
Mai avremmo immaginato che ne fossero così tante, eppure ci sono: fra le tasse da pagare, gli oneri della banca e, finanche, i limiti entro il quale chiudere il conto, che vanno pagati anche questi. Tu lo sapevi quante tasse sono?
Ciò che colpisce in particolar modo è che, in realtà, sono davvero pochi i contribuenti che conoscono il vero costo di un conto corrente e, molto spesso, anche avendolo aperto, si trovano “queste voci da pagare” senza conoscerne nemmeno la loro entità. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.
Conto corrente: quanto mi costi
Apparentemente può sembrare una domanda senza senso o comunque, un qualcosa che tutti coloro che posseggono un conto corrente dovrebbero sapere e conoscere. In realtà, al di là di quelli che sono i soldi depositati sul nostro conto corrente, ci sono delle voci alle quali non facciamo molto caso, anche se sono importanti.
Si tratta delle cosiddette spese di un conto corrente. In molti penseranno che un conto corrente non può avere delle spese, o meglio è visto solo come una sorta di deposito dove prendere o prelevare denaro. In realtà non è proprio così, perché ci sono delle spese che servono proprio per mantenerlo, anche se non facciamo movimenti diversi su di esso. Vediamo insieme di cosa si tratta.
All’inizio, prima dell’avvento anche delle banche online, ci si recava in filiale per aprire un conto. E qui, al momento della stipula del contratto, venivano date tutte le spiegazioni in merito del caso, comprese le spese extra che si dovevano pagare. Oggi, la situazione è diversa e ciascuno di noi può aprire un conto anche online. Questo, però, non ci esenta dal pagamento di queste tasse, anzi.
È necessario fare anche attenzione a che tipologia di conto corrente si va ad aprire in quanto anche in quel caso, le tasse risultano essere diverse. Partiamo dal fatto che aprire un conto corrente ha un costo pari a zero, sia per i privati che per i professionisti, per quei conti attivati mediante i canali internet della banca. Quando invece si va in filiale, il costo di apertura del conto è, di base, 15€ (sempre a seconda della tipologia di conto che si apre).
Le spese che non conosci ma che ci sono
Quando lo si apre online, invece, ci sono una sorta di “costi aggiuntivi” indiretti che possono andare dalla webcam allo scanner per i documenti, alla certificazione della firma elettronica (che ovviamente, sono a carico dell’utente). In generale il mantenimento di un conto corrente costa:
- Il canone annuale, che può anche superare i 10€;
- Un prelievo che può avere come costo dagli 1 ai 3€;
- Le commissioni, che per alcune banche sono anche gratuite;
- Il bonifico che può avere un costo (a seconda della velocità che vogliamo abbia) dagli 1 ai 5€.
Ciò che però ci pesa di più, lo dicevamo all’inizio, sono le tasse sul nostro conto corrente. Per tutti i conti con una giacenza media sopra i 5.000 euro, c’è l’imposta di bollo annua che è di 34,20€. Se il conto genera degli interessi attivi, viene applicata un’aliquota del 26% sugli interessi maturati. La maggior parte dei conti correnti, però, hanno tassi di interesse bassi, quasi vicino allo 0% e quindi non vengono chieste spese così elevate di aliquote.
Altro tasto dolente è il prelievo che, di solito, va da un minimo di 250€ ad un massimo di 1500€. Tante piccole spese che è meglio conoscere per il nostro conto.