ROMA – Il diritto ai giorni di congedo previsti dalla legge 104 per l’assistenza a persone in situazione di disabilità grave potrà essere richiesto anche da parenti e affini di terzo grado (come zii e nipoti) al disabile purchè con questo conviventi.
Lo precisa l’Inps in una circolare facendo riferimento alla sentenza della Corte costituzionale n. 203 del luglio 2013 che prevede l’estensione di questo diritto. ”Il congedo – si legge nella circolare – può essere riconosciuto al familiare o affine entro il terzo grado convivente del disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti degli altri soggetti individuati dalla norma” secondo un ordine di priorità.
Dopo il coniuge della persona disabile, il padre e la madre (in mancanza del coniuge), uno dei figli (in mancanza o in presenza di patologie dei soggetti precedenti), uno dei fratelli e infine ” un parente o affine di terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui il coniuge convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli o sorelle conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti”.