ROMA – Due versioni, due diverse ipotesi di taglio del cuneo fiscale per i lavoratori: è quanto prevede la bozza della legge di stabilità che nella giornata di martedì verrà licenziata dal Consiglio dei ministri.
Come riporta l’agenzia di stampa Public Policy, si punta a modificare alcuni commi dell’articolo 13 del Testo unico delle imposte sui redditi. La bozza, andando a modificare il comma 1 dell’articolo 13 del Tuir, sottolinea che “l’incremento riguarda (e questo vale per entrambe le versioni) la detrazione spettante ai contribuenti titolari di reddito complessivo compreso tra 8.000 euro e 55.000 euro”.
Public Policy spiega quindi che esistono due versioni:
Per quanto riguarda la prima proposta di modifica, mentre nel Testo unico si parla di “una detrazione dall’imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro nell’anno”, che parte da una base fissa di 1.338 euro se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 15.000 euro, nel testo allo studio del governo Letta i numeri cambiano e la base fissa da cui partire diventa pari a 1.450 euro (che aumenta in base ad alcuni computi che tengono conto del reddito complessivo).Per quanto riguarda i redditi superiori, il testo unico parla di detrazioni che partono da una base fissa di 1.338 euro se il reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 55.000 euro; cifre che anche in questo caso il ddl del governo Letta modifica parlando di una base fissa da cui partire di 1.450 euro.
Nella seconda versione viene invece cancellata la divisione tra redditi, sostituita da unica detrazione di “1.840 euro, se il reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 55.000 euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 47.000 euro”.