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Stop contratti statali, tagli alla sanità: governo a caccia di 11,6 miliardi

di luiss_vcontursi |10 Ottobre 2012 2:25

Vittorio Grilli (Foto LaPresse)

ROMA – Blocco dei contratti per i dipendenti pubblici fino al 2014 e per le indennità di vacanza contrattuale fino al 2015; tagli per 1,5 miliardi alla sanità; tagli e risparmio sulla luce pubblica; top all’affitto e all’acquisto di immobili, arredi, auto, consulenze da parte delle amministrazioni pubbliche; tagli lineari di due miliardi alle Regioni. In arrivo anche la Tobin tax, che colpisce le transazioni finanziarie, di cui si discuterà al prossimo Consiglio europeo. Eccoli i primi tagli contenuti nella nuova manovra del governo Monti, la legge di Stabilità che va alla ricerca di 11,6 miliardi, come ha sottolineato il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, per sostenere la produttività.

Per i dipendenti pubblici è confermato il blocco dei contratti fino al 2014 ma per il 2013-2014 non sarà erogata neanche l’indennita’ di vacanza contrattuale. L’indennità di vacanza contrattuale tornerà nel 2015 calcolata sulla base dell’inflazione programmata.

Taglio di 1,5 miliardi alla sanità, grazie a una ulteriore riduzione della spesa per l’acquisto di beni e servizi e dispositivi medici. Per l’acquisto di dispositivi medici il tetto di spesa scenderebbe dal 2013 dal 4,9 al 4 per cento e, a decorrere dal 2014, dal 4,8 al 3,9 per cento. Per quanto riguarda il costo degli appalti, dal 2013 è ridotto al 10 per cento. Stretta sui permessi previsti dalla legge 104/1992 per il disabile o per la cura di parenti affetti da handicap. La retribuzione per i giorni di permesso (tre al mese) scende al 50% a meno che i permessi non siano fruiti per le patologie del dipendente stesso della P. A. o per l’assistenza ai figli o al coniuge. Sono esclusi dal pagamento intero quindi i permessi fruiti per prendersi cura dei genitori disabili. Si mantiene invece la contribuzione figurativa.

Il governo ha poi messo in cantiere “l’operazione cieli bui“. “Per finalità di contenimento della spesa pubblica, di risparmio di risorse energetiche, nonchè di razionalizzazione ed ammodernamento delle fonti di illuminazione in ambienti pubblici”, si legge nella bozza del provvedimento, sarà emanato un dpcm che stabilirà “standard tecnici di tali fonti di illuminazione e misure di moderazione del loro utilizzo”.

Gli aumenti salariali aziendali dati ”in relazione a incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa”’ saranno tassati nel 2013 al 10% entro il limite di 3.000 euro lordi. E’ previsto uno stanziamento massimo di 1.670 milioni nel 2013 e 526 milioni nel 2014.

L’aumento Iva previsto dalle passate manovre non verrà azzerato, ma ci sarà un dimezzamento da luglio: l’Iva crescerà di un solo punto dal 10 all’11% e dal 21 al 22%.

Viene ridotta l’aliquota Irpef sul primo e sul secondo scaglione: dal 23 scende al 22%, dal 27 al 26%. Il costo per la riduzione della prima aliquota, che si applica su tutti i redditi, è di 4 miliardi, quello del secondo scaglione vale un altro miliardo.

Stop all’affitto e all’acquisto di nuovi immobili (se non per realizzare un vantaggio) da parte di tutte le amministrazioni pubbliche. Ma anche all’acquisto e il leasing di autovetture. Una stretta ci sarà anche per l’acquisto di arredi e per le spese di consulenze informatiche.

Vengono aumentati di 1 miliardo, e passano da 1 a 2 miliardi, i tagli lineari previsti dalla prima spending review per le Regioni a statuto speciale. E’ quanto prevede un articolo della bozza della Legge di Stabilità. L’articolo chiede un ulteriore risparmio di 500 milioni alle regioni a statuto speciale (e alle province di Trento e Bolzano) e riduce rispettivamente di 500 e 200 milioni le risorse del fondo perequativo di Sicilia e Sardegna nei confronti dei propri comuni e delle proprie province.

Per il finanziamento di studi, progetti, attività e lavori preliminari, lavori definitivi della nuova linea ferroviaria Torino-Lione è autorizzata la spesa di 160 milioni di euro per l’anno 2013, di 100 milioni di euro per l’anno 2014 e di 530 milioni di euro per l’anno 2015.

Riduzione delle sanzioni minime per gli scioperi non regolari.  Per chi aderisce o indice uno sciopero fuori dalle norme di legge si abbassa da 5 mila a 2500 euro il valore economico minimo dei permessi sindacali retribuiti sospesi o dei contributi sindacali trattenuti dalla retribuzione. Discorso analogo per i dirigenti di servizio pubblico che non danno corretta informazione agli utenti. In entrambi i casi non variano le sanzioni massime che restano a 50 mila euro.

Torna sotto la gestione di Equitalia la riscossione delle multe per lo sforamento delle quote latte. Il fondo di rotazione per i comuni in condizioni di predissesto viene rifinanziato nel 2013 per 130 milioni di euro.

Il budget delle Università potrà crescere del 3% all’anno. Per alcuni enti di ricerca la percentuale sale al 4. Tali limiti sono al netto delle spese per gli arretrati del personale. La bozza infatti prevede che valga quanto stabilito dalla Finanziaria 2006 che prevedeva che ”il sistema universitario concorre alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica garantendo che il fabbisogno finanziario da esso complessivamente generato in ciascun anno non sia superiore al fabbisogno determinato a consuntivo nell’esercizio precedente, incrementato del 3 per cento”.

Tagli che servono al governo: 6,5 miliardi per evitare l’aumento di due punti dell’Iva e 3,5 mld di euro per aumentare la produttività, con ogni probabilità defiscalizzando i premi di produzione. I soldi restanti, se arriveranno, serviranno a finanziare il fondo per gli esodati e a consentire pagamenti entro 30 giorni da parte della Pubblica Amministrazione.

Il ministro dell’Economia Grilli ha citato tra le forme di finanziamento della legge di stabilità “la continuazione della spending review, la tassa sulle transazioni finanziarie (la cosidetta Tobin tax), come deciso in Europa, la revisione delle detrazioni fiscali e l’eliminazione del finanziamento di alcune leggi bocciate dall’Ue”. Tra gli obiettivi della legge di stabilità c’è anche quello di assicurare un fondo ad hoc per gli esodati.

Gli obiettivi del governo, avrebbe spiegato Grilli alle parti sociali, sono in primo luogo di evitare un appesantimento tributario (bloccando l’aumento Iva), poi di incentivare la produttività, in terzo luogo di “accelerare con credibilità il processo di riduzione del debito pubblico attraverso la vendita del patrimonio immobiliare), in quarto luogo di capire il quadro esigenziale per il 2013, ovvero individuare le voci di spesa indifferibili, e infine di consentire il recepimento della Direttiva comunitaria sui tempi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione verso le imprese”.

Gli strumenti per conseguire questi obiettivi sono quattro: proseguire la spending review in tutti i settori; un intervento sul settore finanziario con tutte le cautele necessarie (e in questo caso il riferimento è alla Tobin Tax su cui è partita la cooperazione rafforzata tra 11 Paesi Ue); la “revisione per equità” delle deduzioni e delle detrazione; infine l’applicazione di alcune non meglio specificate leggi comunitarie che prevederebbero il definanziamento di alcune leggi italiane.

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