ROMA – Il caffè del distributore automatico ti costerà il 6% in più a partire dal 1° gennaio 2014. Salgono anche i prezzi di bibite e snack, con l’adeguamento all’aumento dell’Iva dal 4% al 10%. Un’ondata di rincari prevista dalla legge di stabilità e che colpirà tutti i distributori automatici che si trovano in ospedali, caserme, uffici, scuole e altri edifici destinati alla collettività per i quali erano stati stipulati i contratti prima dell’aggravio fiscale.
La norma, che peserà sulle tasche dei consumatori, è vista con favore dalla Confida-Confcommercio perché consentirà al settore di alleggerire l’impatto del prelievo deciso per finanziare l’ecobonus, afferma il presidente Lucio Pinetti:
“Rispetto a quelle che erano le peggiori aspettative per il settore della Distribuzione Automatica, questa modifica apre uno spiraglio che consente di fugare molte delle problematiche che si sarebbero potute creare per le oltre mille imprese del vending. Con questo emendamento, si fa finalmente chiarezza perché la norma garantisce equità e giustizia ed eviterà così eventuali contenziosi con i contratti stipulati entro il 31 dicembre di quest’anno dalle aziende, già pesantemente colpite dai costi (40 milioni di euro, ndr) per l’approntamento dei distributori automatici e per i 100 milioni sottratti al settore per finanziare il decreto Ecobonus”.
A partire dal 1° gennaio 2014 i prezzi della somministrazione di alimenti e bevande effettuate mediante distributori automatici collocati in stabilimenti, ospedali, case di cura, caserme, uffici, scuole e altri edifici destinati a collettività potranno essere “rideterminati in aumento” al solo fine di adeguarli all’incremento dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto.
Pinetti ha poi commentato:
“L’emendamento introdotto si applica a tutti i contratti stipulati tra le imprese del settore e i propri clienti, ma particolarmente importante risulta per gli appalti indetti dalle Pubbliche amministrazioni prima della data di entrata in vigore della norma perché risolve il problema di eventuali contenziosi sull’adeguamento dei prezzi al consumo dei prodotti somministrati attraverso i distributori automatici”.
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