ROMA – Alla fine, come previsto, la lettera Ue è arrivata a Roma con i relativi “rilievi tecnici” che la Commissione europea ha sollevato sulla Legge di Stabilità varata dal governo Renzi lo scorso 15 ottobre. In sostanza la lettera, che in calce reca la filma del commissario per gli Affari economici e monetari Jyrki Katainen, sintetizza in tre punti le questioni da modificare o chiarire: il mancato rispetto dell’obbligo di ridurre di mezzo punto il deficit strutturale; la solidità delle coperture e delle entrate; gli effetti e il calendario delle riforme.
Il governo ha già fatto sapere che risponderà entro domani alle osservazioni di Bruxelles:
“La Commissione ha chiesto all’Italia informazioni aggiuntive che ne chiariscano le ragioni e i presupposti – scrive il Mef nella nota che accompagna la lettera – Gli uffici tecnici del ministero sono già in contatto con la direzione Ecfin a Bruxelles, così come il Governo italiano è in contatto con la Commissione europea”.
I tecnici di Bruxelles scrivono che:
“Rispetto alla Stabilità del 2014, il budget italiano rinvia il raggiungimento degli obiettivi di medio termine al 2017 e riduce la riduzione del rapporto tra debito e Pil nei prossimi anni. Il risultato è che il documento di bilancio infrange gli impegni richiesti dal braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita”.
La Commissione europea osserva che “l’Italia ha pianificato una deviazione significativa dal percorso di avvicinamento all’obiettivo di medio termine (Mto, medium-term budgetary objective) per il 2015″. E per giunta il deficit pianificato non aderisce neppure alla regola di riduzione del debito che è un parametro ancora più stringente rispetto all’obiettivo di medio termine.
Spiega il quotidiano la Repubblica:
Il riferimento è al fatto che il budget italiano preveda una correzione “solo” dello 0,1% del Pil per quanto riguarda il deficit strutturale (calcolato al netto del ciclo economico negativo). L’obiettivo di pareggio di bilancio strutturale, invece, passa dal 2016 al 2017, slittando così di due anni complessivamente sugli impegni iniziali. La norma europea dice che gli obiettivi di saldo devono essere compresi in una forcella stabilita tra un deficit strutturale dello 0,5% del Pil (-1% nei Paesi dove il debito è inferiore al 60% del Prodotto, quindi non in Italia dove si supera il 130%). Regole specifiche sono, inoltre, previste per la riduzione del rapporto debito/Pil verso il parametro del 60%. L’avvicinamento al Mto si fonda su una regola di correzione strutturale annuale di 0,5 punti, anche se può appunto variare in relazione alla congiuntura sfavorevole.
Questo il testo in inglese della lettera:
Dear Minister,
First and foremost, I would like to thank you for the submission of Italy’s Draft Budgetary Plan (DBP)
for 2015, which we received on 15 October and complementary tables on 16 October. I am also
grateful for the letter accompanying the DBP and which clearly makes the case that the budgetary
strategy of Italy is to be considered within the overall agenda for structural reform.
Compared to the 2014 Stability Programme, Italy’s DBP postpones the achievement of the MTO to
2017 and slows down the reduction of the debt-to-GDP ratio in the coming years. As a result, the DBP
plans to breach Italy’s requirements under the preventive arm of the Stability and Growth Pact (SGP).
According to our preliminary analysis – on the basis of the recalculation by the Commission services
using the commonly agreed methodology – Italy plans a significant deviation from the required
adjustment path towards its medium-term budgetary objective (MTO) in 2015 based on the planned
change in the structural balance. Moreover, the planned change in the structural balance for 2015
would also fall short of the change required to ensure adherence to the transition debt rule, since this
requirement is even more stringent than the required adjustment path towards the MTO. Against this
background, further exchanges of information have already taken place between your services and the
Commission.
In line with the provisions of Article 7(2) of Regulation (EU) № 473/2013 of 21 May 2013, I am
writing to consult you on the reasons why Italy plans non-compliance with the SGP in 2015. I would
also wish to know how Italy could ensure full compliance with its budgetary policy obligations under
the SGP for 2015.
The Commission seeks to continue a constructive dialogue with Italy with the view to come to a final
assessment. I would therefore welcome your view at your earliest convenience and if possible by 24
October. This would allow the Commission to take into account Italy’s views in the further procedure.
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