L’Europa pronta a indagare sui Paesi aiutati da Wall Street

Nuovi guai per Goldman Sachs: dopo la crisi finanziaria ora anche gli aiuti "sospetti" alla Grecia

In attesa che la Grecia chiarisca sul presunto aiuto ricevuto da alcune grandi banche d’affari americane per mascherare l’entità del suo debito, la Commissione europea ha deciso di capire se anche altri Paesi hanno fatto ricorso a “operazioni swap”. Il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha deciso di “far luce su tutte le eventuali operazioni swap, non solo di quelle greche”, ha detto oggi il suo portavoce.

Eurostat, ha spiegato, ha chiesto informazioni ad Atene sulle operazioni swap per valutare il loro impatto sul bilancio. Ed entro il 19 febbraio la Grecia deve rispondere. Ma nel frattempo, il commissario vuole avviare un’indagine “ad ampio spettro”, per chiarire quali Paesi abbiano fatto ricorso a “metodi creativi” per ottenere fondi. Il caso delle operazioni swap greche è stato sollevato dal “New York Times”, secondo cui due grandi banche di Wall Street – Goldman Sachs e JP Morgan Chase – hanno aiutato la Grecia a mascherare l’entità del proprio debito pubblico, contribuendo all’attuale crisi di Atene e alle difficoltà di altri Paesi della zona euro.

In pratica i banchieri avrebbero premesso alla Grecia di farsi prestare denaro al di sopra delle proprie possibilità, attraverso meccanismi swap che nei bilanci non risultano come prestiti.

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