Crescita. Monti frena e tratta: oggi solo indicazioni. Pdl sulle spine

ROMA – Nel Consiglio dei Ministri di oggi (28 dicembre, h. 15) Mario Monti si limiterà a indicare qualche linea di programma per la fase 2. Vuole pensarci su, un supplemento di riflessione prima dell’annuncio delle misure concrete per la crescita: in particolare, sulle liberalizzazioni, vuole capire il grado di consenso della sua maggioranza intorno a misure necessariamente osteggiate da alcune categorie (tassisti, farmacisti ecc…). Brucia ancora il ritiro precipitoso di alcune nome liberalizzatrici inserite nel decreto salva-Italia.

D’altra parte, come riferisce anche Il Sole 24 Ore, la luna d miele con i partiti che lo sostengono è già  finita. Sulle liberalizzazioni, appunto, Maurizio Gasparri del Pdl ammonisce il Governo ad affrontare i nodi veri e i capitoli più pesanti, come servizi, trasporti, energia inbece di pensare di “perseguitare alcune categorie”. Prima di un via libera da Palazzo Chigi Monti dovrà trattare.

L’ex sottosegretario Crosetto, già molto critico sul nuovo esecutivo, propone paralleli poco lusinghieri per inquadrare la situazione: “Gli spread non mi stupiscono. Il problema di Monti è lo stesso di Tremonti: ai professori, ai burocrati dell’economia sfugge la realtà del Paese. Un rigore tedesco o svizzero applicato all’Italia rischia di diventare mortale. Ci vuole un rigore italiano.”

In effetti il differenziale tra rendimenti dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi è tornato stabilmente sui livelli di guardia, oltre i 500 punti: senza contare che, in forma diversa, Crosetto esprime le stesse perplessità sulla manovra che giudica recessiva. Crosetto è crtico soprattutto sulla piega presa dalla lotta all’evasione fiscale:

Il contraccolpo dell’intervento sui contanti e delle regole fiscali asfissianti rischia di essere molto più negativo che positivo. Serve più intelligenza concreta e serve colpire l’evasione a monte non a valle perché così si bloccano i consumi e si perde anche la possibilità di far pagare qualcosa attraverso l’Iva”. Il capogruppo Pdl Cicchitto vede altri pericoli invitando i ministri “a non usare il Governo per montare o smontare operazioni e schieramenti politici”. Calderoli, dall’opposizione leghista, è tranchant: “Monti resti in vacanza, visto che dopo ogni Consiglio dei ministri il Paese sprofonda sempre più nel baratro.”

Sul fronte opposto, Di Pietro continua isolato a spiegare che la cura Monti non funziona, chiedendo nuove elezioni. Vendola, invece, pur invocando rapidità per tornare al più resto alle urne, concede tempo a Monti e al “generoso” contributo che gli offre il Pd. “Noi non romperemo con Bersani per questo atto di generosità, perché la cosa più importante è mantenere la prospettiva”. Per Casini, schierto incondizionatamente con il professore, questa politica è “surreale”.

 

 

 

 

 

 

 

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