Libra, Facebook sotto attacco per la nuova criptomoneta globale Libra, Facebook sotto attacco per la nuova criptomoneta globale

Libra, Facebook sotto attacco per la nuova criptomoneta globale

Libra, Facebook sotto attacco per la nuova criptomoneta globale
Libra, Facebook sotto attacco per la nuova criptomoneta globale

ROMA – Facebook sotto attacco per il progetto di criptomoneta Libra. La creazione di una nuova valuta solo on line e globale è stata appena annunciata e già nel mondo è scattato l’allarme. Man mano che è diventata sempre più evidente l’influenza del social network sugli affari mondiali, dall’intromissione nelle elezioni in America al genocidio in Myanmar, sono notevolmente cresciute le richieste per uno statuto di Facebook. Le reazioni più forti si sono avute in America, in Germania e in Francia. In Italia silenzio di tomba. Ma siamo appena all’inizio. 

Il successo di Libra, è già stato rilevato, è tutt’altro che assicurato. Negli Usa, il senatore Sherrod Brown, principale democratico della Commissione Bancaria del Senato, rispecchiando le preoccupazioni di molti altri sui terribili precedenti del social sulla privacy, su Twitter ha scritto che Facebook è ormai fin troppo potente per gestire un così imponente progetto di cripto valuta senza una rigorosa vigilanza.

“Facebook è ormai enorme e troppo potente e ha usato quel potere per sfruttare i dati degli utenti senza proteggere la loro privacy”, ha twittato Brown. “Non possiamo consentire a Facebook di gestire una nuova e rischiosa criptovaluta da un conto bancario svizzero senza sorveglianza”.

Anche i leader francesi e tedeschi sono intervenuti per chiedere la supervisione su Libra. “Non può e non deve accadere”, ha commentato il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, secondo cui Libra sostituirebbe le valute tradizionali. Il rappresentante della Germania al Parlamento europeo, Markus Ferber, ha avvertito che Facebook potrebbe trasformarsi in un sistema bancario ombra. “Questa moneta consentirà alla società di raccogliere ancora più dati”, ha detto Le Maire, “il che ci rende ancor più determinati a regolamentare i giganti Internet”. 

Il potenziale è enorme. Se ognuno dei 2,4 miliardi di utenti Facebook convertisse una fetta dei propri risparmi in Libra, potrebbe immediatamente diventare una delle valute più circolanti al mondo. Potrebbe inoltre, se ampiamente adottata, conferire un potere senza precedenti a Facebook che ha annunciato di affidare la gestione di Libra a un consorzio di fiduciari reclutati dal mondo della finanza, della tecnologia e delle Ong.

Se il progetto è all’altezza di quanto annunciato, acquistare, vendere, spedire, ricevere, spendere sarà un gioco da ragazzi. Può essere fatto nell’app Messenger di Facebook o su WhatsApp, tutto con un semplice tocco su uno smartphone. Messenger offre già servizi di pagamento agli americani mentre WhatsApp sta testando una funzione analoga in India. Ma questi servizi non varcano i confini e richiedono agli utenti di possedere un conto bancario. Libra sarà globale, facile e non richiederà conti bancari.

A differenza dei bitcoin e di altre criptovalute, Libra passerà di mano in pochi secondi, le monete virtuali saranno acquistate con denaro reale, che integrerà la riserva a sostegno della valuta. Ciò dovrebbe evitare selvagge oscillazioni di prezzo. Se Libra funzionerà, per Facebook potrebbe anche se non direttamente rappresentare uno spinner. Le commissioni delle transazioni, prossime allo zero, non genererebbero molte entrate ma la criptovaluta costituirebbe una nuova fonte di dati dove indirizzare gli annunci.

Facebook ha arruolato 100 potenziali soci, ciascuno con uguale diritto di voto, che gestiscono un nodo in un sistema decentrato che emette monete. Per aggiungere credibilità alla sua promessa, infranta in passato, di tenere separati i dati sociali e finanziari, Facebook ha creato una sussidiaria chiamata Calibra che offrirà portafogli digitali per conservare, inviare e spendere le libre. È improbabile che affronti ostacoli al passaggio da Apple o Google. È impossibile immaginarli mentre espellono Messenger e WhatsApp – e in seguito altri fornitori che Facebook sta invitando al progetto open-source – dalle loro app store, come hanno fatto con altre offerte di criptovaluta, molte delle quali si sono rivelate delle truffe.

Con un progetto così vasto, molte cose possono andare per il verso storto. Anche se Facebook afferma di avere un prototipo funzionante, la tecnologia non è stata testata; gli scettici dubitano che un sistema a 100 nodi, per non parlare di uno più grande, possa elaborare migliaia di transazioni al secondo. Gli hacker sono senza ombra di dubbio pronti alla linea di partenza.

Il più grande ostacolo potrebbe essere politico. Facebook apparentemente ha consultato molte autorità di regolamentazione. Inizialmente dovrebbero essere in grado di tenere d’occhio Libra. I fornitori di portafogli digitali dovranno rispettare le norme nazionali, come quelle contro il riciclaggio di denaro sporco.
 
 
 
 
 
 

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