Licenziamenti: casi di reintegro, cause sprint, indennizzo max 24 mesi

ROMA – Licenziamenti: sulla cosiddetta flessibilità in uscita, la Riforma Fornero ha apportato alcune novità dove si è appuntato il maggior livello di conflitto con i sindacati. Il reintegro nei casi conclamati di insussistenza nei licenziamenti economici ha consentito un accordo in extremis con i partiti. Stiamo parlando dell’ambito disciplinato dall’articolo 18, che ha subito delle modifiche. Una corsia preferenziale è stata introdotta i licenziamenti: causa sprint e sentenza in dieci giorni.

Licenziamenti disciplinari. Se il licenziamento viene riconosciuto come discriminatorio (razza, genere, religione, orientamento sessuale ecc..) scatta sempre il reintegro del lavoratore sul posto di lavoro e il risarcimento di almeno cinque mensilità per i danni, versando i contributi assistenziali e previdenziali. La misura si applica sempre, a prescindere dal numero dei dipendenti. A meno che il lavoratore non rinunci al reintegro e preferisca il solo indennizzo: il rapporto di lavoro, in questo caso, si interrompe con la concessione del pagamento di 15 mensilità (fatte salve le 5 per i danni). Rispetto a prima, in pratica, non cambia nulla.

Licenziamenti disciplinari. Doppi regime sanzionatorio. Nei casi in cui il fatto (cioè il motivo per cui un lavoratore viene licenziato) non sussiste, o il datore di lavoro abusa del suo potere o lo usa in modo arbitrario, il giudice annulla il licenziamento e ordina il reintegro del lavoratore. Insieme al risarcimento dei danni retributivi con un tetto massimo di 12 mensilità, a meno che il lavoratore non opti per il solo indennizzo (in questo caso il tetto sale a 15 mensilità). In tutti gli altri casi scatta l’indennizzo compreso tra 12 e 24 mensilità, a seconda dell’anzianità del lavoratore, del numero degli occupati, delle dimensioni delle attività, del comportamento e delle condizioni delle parti.

Licenziamenti economici. La novità dell’ultima ora è il reintegro ordinato dal giudice del lavoratore licenziato a causa di motivi economici insussistenti o palesemente falsi, cioè che mascherano motivi discriminatori o disciplinari. Reintegro e indennizzo, funziona come nei licenziamenti discriminatori. Così come nei casi in cui il giudice non rilevi la manifesta insussistenza.

Dimissioni in bianco. La pratica del foglio in bianco con le dimissioni sottoscritto dal lavoratore viene sanzionata e contrastata con multe da 5 mila a 30 mila euro. Viene introdotto anche l’obbligo di paternità obbligatoria a supporto delle donne per la cura dei figli.

Causa sprint, sentenza in 10 giorni. Per i licenziamenti viene predisposto un rito speciale per accelerare i processi e sveltire le pratiche, soprattutto per consentire alle aziende di programmare costi e tempi. L’udienza di comparizione deve essere fissata entro 30 giorni dalla presentazione del ricorso. Arrivati all’udienza di decisione i tempi per il deposito sono strettissimi, massimo 10 giorni.

 

Gestione cookie