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L’Ocse: “Licenziare in Italia, è già facile. Germania meno flessibile”

di luiss_smorgana |5 Gennaio 2012 9:40

ROMA – Mandare a casa un lavoratore in Italia si può, stando ai dati Ocse il nostro Paese è il più flessibile al mondo. In Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca per gli imprenditori licenziare è molto più difficile che da noi.

Il nostro indice di flessibilità è di 1,77 per i lavoratori a tempo indeterminato. Ma come funziona negli altri Paesi?

In Germania chi lavora può essere allontanato solo per giusta causa e l’indice è rigido e fermo al 3. L’obbligo di reintegro è uno dei capisaldi del mercato tedesco: se un imprenditore vuole licenziare deve comunicare la sua decisione al consiglio dell’azienda, il sindacato deve valutare se il provvedimento è fondato o meno e poi sarà il giudice a stabilire le sorti del lavoratore che se è stato licenziato ingiustamente deve essere reitegrato.

In Francia invece chi viene licenziato senza giusta causa viene risarcito. In Cina liberarsi della manodopera anziana è quasi impossibile e solo se il datore di lavoro riesce a dimostrare un motivo valido. E’ intoltre vietat o mandare a casa una persona in caso di malattie dovute all’attività professionale presso l’azienda o “quando il lavoratore sia dipendente da almeno quindici anni presso la stessa società e gli manchino meno di 5 anni alla pensione”, spiega Repubblica.

Il licenziamento libero invece vale per gli Stati Uniti, dove un imprenditore può mandare via i suoi dipendenti e non è obbligato a riprenderli, quindi niente riassunzione nelle piccole imprese.

 

 

 

 

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