
I diritti inespressi sulle pensioni - blitzquotidiano.it
È possibile ottenere un aumento della pensione anche senza doverlo richiedere: ecco quando l’Inps deve elargire una somma più alta.
In Italia, una questione cruciale per molti pensionati è quella dei diritti inespressi, un fenomeno che si traduce in somme di denaro che molti di loro non ricevono semplicemente perché non fanno richiesta. Questo problema è particolarmente rilevante in un contesto economico in cui il costo della vita è in costante aumento, e dove ogni euro può fare la differenza. Spesso, gli anziani non sono a conoscenza delle prestazioni previdenziali a cui hanno diritto, lasciando così sul tavolo opportunità economiche significative.
I diritti inespressi e i soldi dovuti dall’INPS
I diritti inespressi consistono in una serie di prestazioni economiche che, sebbene siano previste dalla normativa italiana, non vengono automaticamente erogate dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Queste prestazioni sono legate a fattori quali la situazione reddituale, la composizione del nucleo familiare e la condizione di salute del pensionato. Senza una richiesta formale e la necessaria documentazione, quindi, le somme spettanti rimangono non percepite.
Le prestazioni previdenziali che rientrano in questa categoria possono variare notevolmente e includono, tra le altre cose: integrazioni al trattamento minimo e maggiorazioni sociali. È importante che i pensionati o i loro familiari si informino adeguatamente per assicurarsi di non perdere diritti acquisiti nel corso degli anni.

Le categorie di pensionati che possono beneficiare di questi diritti sono molteplici, ma in particolare riguardano coloro che si trovano in situazioni economiche svantaggiate. Tra i soggetti aventi diritto figurano:
- Pensionati di almeno 65 anni che percepiscono la pensione minima
- Individui con disabilità totale, riconosciuta al 100%
- Superstiti titolari di pensioni di reversibilità che, nel tempo, diventano inabili al lavoro
- Pensionati che hanno svolto attività lavorative saltuarie, come nel settore agricolo o nelle collaborazioni occasionali
Questi gruppi di persone sono spesso i più vulnerabili e, pertanto, è fondamentale garantire loro accesso alle risorse economiche che potrebbero alleviare le loro difficoltà.
Quali sono le prestazioni recuperabili?
Le prestazioni recuperabili dai pensionati possono essere numerose e variano a seconda della condizione economica e personale di ciascun richiedente. Le principali prestazioni che possono essere richieste includono:
- Integrazione al trattamento minimo: un aumento dell’importo pensionistico, volto a garantire un reddito minimo
- Maggiorazioni sociali: incrementi dell’importo pensionistico per particolari categorie di pensionati
- Tredicesima e quattordicesima: con importi maggiorati per chi rientra in determinate condizioni
- Assegno per il nucleo familiare: per pensionati con familiari a carico
- Assegno sociale: per chi si trova in condizioni di disagio economico
La varietà di prestazioni disponibili sottolinea l’importanza di una verifica annuale della propria posizione previdenziale, in modo da accertarsi di avere accesso a tutte le somme spettanti.
Accedere a queste prestazioni non erogate richiede un processo preciso e ben definito. Ecco alcuni passaggi chiave: è fondamentale verificare il modello ObisM, la Certificazione Unica (CU) o il cedolino pensionistico per identificare eventuali discrepanze. Rivolgersi a un patronato può rivelarsi molto utile.
Una volta raccolta la documentazione necessaria, è possibile presentare la domanda all’INPS. È essenziale allegare tutti i documenti che attestano il diritto alla prestazione richiesta. Un aspetto fondamentale da considerare riguarda la prescrizione quinquennale dei diritti inespressi. Ciò significa che le somme spettanti possono essere recuperate solo per gli ultimi cinque anni. Per questo motivo, è vitale agire tempestivamente e non procrastinare le verifiche, per evitare di perdere importi non percepiti.