Arriva dalla Germania un metodo per l’identificazione rapida della composizione dei liquidi presenti nei bagagli dei passeggeri degli aerei.
Fino ad oggi infatti, le autorità aeroportuali non avevano un metodo rapido ed economico per controllare il contenuto di bottigliette, dispenser e contenitori vari in possesso dei passeggeri degli aerei di linea.
La Commissione europea inoltre, sta decidendo di prorogare al 2012 la norma antiterrorismo che stabilisce la quantità di liquidi che possono essere trasportati a bordo dei voli in partenza dagli aeroporti dell’Unione europea. La norma, in vigore dal 2006, si era resa necessaria in seguito alla scoperta di un potenziale piano criminale che prevedeva un attentato da realizzare tramite liquidi esplosivi a bordo di un aereo in partenza da Heathrow e diretto negli Stati Uniti.
Per risolvere tutti questi inconveniente, gli scienziati tedeschi del Research Centre Juelich hanno messo a punto una tecnica battezzata «spettroscopia Hilbert» che si serve di un dispositivo nano-elettronico basato sul cosiddetto «effetto Josephson» che funziona attraverso la produzione di una gamma di radiofrequenze che si estende da pochi GigaHertz a qualche TeraHertz e grazie al quale è possibile creare in pochissimi secondi una sorta di impronta chimica dell’oggetto che viene scansionato.
Il metodo funziona, sostengono gli scienziati, e appena la tecnologia sarà perfezionata e integrata in appositi scanner potrà essere commercializzata.