ROMA – Lista Falciani salvata dalla Cassazione: utile anche se illegale. Ci contavano 7 mila evasori fiscali italiani i cui nomi erano finiti nella Lista Falciani sull’inutilizzabilità legale di un documento illecitamente prodotto: la terza sezione penale della Corte di Cassazione sdogana l’atto perché come tutti gli atti illegalmente formati può essere comunque un valido spunto di indagine. E, come tutti gli atti illegalmente formati, ad esempio gli scritti anonimi, possono essere distrutti solo su richiesta del pm. Niente inutilizzabilità, niente distruzione, come è successo invece in Francia.
I magistrati della Cassazione (ne dà notizia Debora Alberici di Italia Oggi) hanno fornito un’arma in più al Fisco confermando la decisione del tribunale di Milano che respinse l’istanza di un contribuente indagato per dichiarazione infedele: voleva la distruzione della documentazione acquisita, appunto la Lista Falciani, la provvista di nomi raccolta dall’ex informatico dell’Hsbc, la grande banca di Ginevra. I file coi nomi, la lista con i dati di migliaia di correntisti, era finita nelle mani della giustizia tributaria francese, terrorizzando migliaia di evasori fiscali di tutto il mondo.
Quel no della Cassazione fa il paio con le determinazioni assunte dalla giustizia tributaria italiana. Il Ctr di Milano, con una sentenza recente, si ribadisce che il Fisco può contestare i capitali illegalmente depositati all’estero attraverso la lista Falciani. Perché a partire da questa si possono effettuare dei riscontri: in ogni caso, nell’eventuale avviso di accertamento, non ci sarà riferimento alla Lista.
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