Economia

L’Italia di Stallantis alla luce del rapporto Censis, crisi di mercato e crisi di identità

È uscito il rapporto Censis che dipinge un’Italia che galleggia nella “medietà”. Il Censis sembra quasi una Caritas sociologica, ed usa il termine medietà per non infierire, quasi cristianamente, con il più netto mediocrità.

Un Paese dove vige ancora senza un piano Marshall la dispersione scolastica, dove i laureati sono pochissimi rispetto alle medie europee ed occidentali, dove il 75% dei siciliani, ultimi in classifica, non prende in mano un libro, si può definire tranquillamente mediocre.

Italia Paese disomogeneo

L’Italia di Stallantis alla luce del rapporto Censis, crisi di mercato e crisi di identità – Blitzquotidiano.it (foto Ansa)

Non bastano le punte d’eccellenza per rendere omogeneo un Paese, e l’Italia è tutto tranne omogenea. In una comunità così la simbologia Stellantis/Stallantis, dalle Stelle alle Stalle, è assolutamente in linea, ne sembra la sua raffigurazione industriale.

Elkann e management dà, gli conviene per ingraziarsi la Meloni e governo, la colpa all’Europa, alle scelte sul green deal che però i consumatori, soprattutto di utilitarie come quelle di Stellantis non comprano.

Certo se un’utilitaria elettrica o ibrida della ex Fiat costa il doppio o il triplo di una pari fascia cinese è difficile che venga comprata. Ma la verità è che stanno andando malissimo in America dove Ursula e compagni non ci sono, e forse è perché hanno sbagliato i modelli, hanno perso creatività e visione, hanno studiato i mercati poco, pochissimo.

Non c’è più Marchionne

Non c’è più Marchionne, Tavares se va bene era antipatico, e Elkan non è e non ha la classe dell’Avvocato, non si sa nemmeno dove porti al polso l’orologio o gli piaccia la vela, e sembra che nemmeno la Juventus lo emozioni più di tanto, forse di calcio non ne capisce, infatti mandare in parlamento un Ceo poco prima di licenziarlo è stato un autogol.

Lui in quell’arena non ci vuole andare, e per questo sta trattando con Giorgia, anche se dopo aver fatto dire al ministro Urso che saremmo tornati a produrre 1 mln di auto e chiudere l’anno sotto la metà non è un grande segno di affidabilità. La cassa integrazione per l’anno prossimo è certa,  ed ovviamente saranno i contribuenti a pagare, mentre Elkan ha distribuito 23 mld di dividendi in 4 anni.

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Giovanni Pizzo