Litorale romano, un mare di evasori: quasi nessuno emette scontrino

Litorale romano, un mare di evasori: quasi nessuno emette scontrino
Litorale romano, un mare di evasori: quasi nessuno emette scontrino

ROMA – Dal noleggio di sdraio e ombrelloni al chiosco che vende cibi e bevande, passando per i noleggiatori di pedalò è canoe, il mare sul litorale romano è proprio nero: in pochissimi emettono lo scontrino nell’indifferenza generale. La regola è che si battono solo i piccoli importi: tre e trenta, un gelato e due caffè, ma se la cifra si fa più importante allora ecco che il cassiere compie miracolosi giochi di prestigio e nel passaggio di mano tra soldi e cibo la ricevuta sparisce. A meno che non si paghi con carta e/o bancomat, allora non c’è scampo e la transazione viene regolarmente registrata.

Giornalettismo è andato a far visita agli stabilimenti di Santa Marinella, perla del litorale capitolino. Non dichiarare i ricavi non sembra essere una novità qui, così come in altre città della costa romana. Nessuno si preoccupa o chiede spiegazioni, tanto che Legambiente parla quasi di un “evasione programmata”. I numeri parlano chiaro: il “non dichiarato” del turismo balneare incide negativamente per le casse dello Stato, e in maniera non indifferente. Ma quanti sono in totale gli stabilimenti delle coste italiane? Li ha censiti la stessa Legambiente, nel report “Mare Nostrum 2013”, che analizza anche lo stato di salute delle spiagge. In tutto sono ben 12 mila gli stabilimenti balneari, uno ogni 350 metri di spiaggia: nel 2001 erano 5368, circa la metà.

Ma c’è di più, “a fronte di pochi euro pagati per la concessione, si verifica una vera e propria privatizzazione delle spiagge con guadagni milionari”, denuncia Legambiente. E spesso non dichiarati, così come registrato dai blitz della Guardia di finanza.

Le maxi operazioni anti-evasione dell’estate 2011, hanno rivelato un giro di affari illegali sotto l’ombrellone spaventoso: oltre il 45 per cento di ricavi non dichiarati, per un valore totale di circa 1 milione di euro. E un reddito medio rilevato di 86 mila euro, rispetto ai circa 18 mila dichiarati. Questi erano stati alcuni risultati raccolti dai funzionari della Direzione Provinciale di Roma dell’Agenzia delle Entrate sui litorali di Ostia, Fiumicino, Anzio, Fregene e Nettuno.

Ma non c’è soltanto il problema dei guadagni nascosti al Fisco. C’è pure l’annosa questione della fascia di 5 metri tra la battigia e l’inizio delle file di ombrelloni. Uno spazio che dovrebbe essere garantito ai cittadini, consentendo libero accesso e la possibilità per chi vuole di passeggiare. Ma in realtà sempre più spesso gli stabilimenti arrivano a ridosso del bagnasciuga. A Santa Marinella, riporta ancora Giornalettismo, ci sono soltanto due brevi spazi di spiaggia libera: ai due lati estremi e con sabbia mista scogli.

 

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