Lotito: “La mia Lazio non ha nessun debito scaduto, è in regola col fisco”

Pubblicato il 13 Maggio 2010 - 22:05 OLTRE 6 MESI FA

Claudio Lotito

“Siamo in regola con il fisco e non abbiano alcun debito scaduto”. E’ quanto afferma il presidente della Lazio, Claudio Lotito che replica a quanto riportato nella risposta ad una interrogazione parlamentare sui debiti fiscali delle quadre quotate. Lotito e anche il direttore amministrativo Marco Cavaliere ricordano che la società è sottoposta ad un doppio controllo e che proprio grazie alla sua regolarità ha la licenza Uefa e può continuare a usufruire della transazione fatta in passato sui debiti fiscali.

“Per la Lazio non esistono debiti scaduti – spiegano Lotito e Marco Cavaliere – Inoltre nell’ambito dei debiti correnti riportati nella interrogazione si fa anche riferimento ad un importo che al 31 dicembre conteneva la rata della transazione che doveva essere pagata e che è stata pagata il 31 marzo, in anticipo rispetto alla scadenza dei primi di aprile”.

La società rivendica la propria correttezza nei rapporti con il fisco. “La Lazio, a differenza di tutte le altre società- afferma il direttore amministrativo – oltre a essere sottoposta alla verifica su incarico della Figc è anche sottoposta alla verifica annuale da parte dell’ Agenzia delle Entrate. Quest’ultima controlla il rispetto di tutti i pagamenti, perché altrimenti decade la transazione fatta in passato. Abbiamo quindi una doppia verifica”.

L’ultimo check è stato fatto poco fa “ed ha dimostrato che abbiamo pagato fino all’ultimo euro, tanto che abbiamo un verbale senza alcuna contestazione. Inoltre abbiamo pagato Iva e Irpef nei tempi corretti. Tutto correttamente. Tant’é vero che abbiamo avuto anche la licenza Uefa, che si ha solo se hai pagato l’Irpef e i contributi sui dipendenti”.

Cavaliere difende anche la transazione del passato che ammontava ad oltre 140 milioni di euro e che ha gia visto pagare una forte somma visto che ora il “debito tributario non corrente” è pari a 70,6 milioni, così come concordato con il fisco. “Senza questo accordo – afferma Cavaliere – Il fisco ci avrebbe rimesso, visto che altre società come il Napoli, la Fiorentina, il Bologna e il Perugia sono falliti e dalle vecchie società il fisco non ha incassato”.