Luanda (Angola) è la città più cara per i dipendenti di aziende in trasferta. Milano 15ma, Roma 26ma, prima di New York

E’ africana la città più cara al mondo per i dipendenti in trasferta delle aziende straniere: il primato va a Luanda, capitale dell’Angola. Che così supera ogni altro concorrente – la bellezza di 214 città sparse nei cinque continenti – e si piazza al primo posto nella classifica sul costo della vita, messa a punto con la consueta indagine annuale condotta da Mercer, società di consulenza nelle risorse umane.

L’indagine mette a confronto il costo di oltre 200 articoli – dall’alloggio, compreso l’arredamento per la casa, ai trasporti, dal cibo all’abbigliamento sino alle spese per il tempo libero – tenendo come città di riferimento New York. E dà un’idea dei costi che multinazionali e organizzazioni devono sopportare per mantenere un dipendente in una sede estera.

L’indagine 2010 si è arricchita di nuove voci, entrate nel paniere, e nuove città (prima erano 143), che quindi rende non possibile un confronto diretto con i risultati delle precedenti indagini mondiali. Per inciso, Tokyo, che lo scorso anno guidava la classifica, si piazza al secondo posto; Mosca, anch’essa ex primatista, al quarto.

Mentre per trovare una città italiana bisogna arrivare alla 15ma posizione, dove si colloca Milano, che resta più cara di Roma, piazzata al 26mo posto. E prima di New York, al 27mo posto (comunque la città più costosa negli Stati Uniti). Londra e Parigi sono ex aequo al 17mo posto.

Le novità 2010 comunque non finiscono qui. Per la prima volta, la classifica delle 10 città più care al mondo per gli stranieri include non solo Luanda, al top, ma anche altri due centri urbani dell’Africa: N’Djamena, terza, in Ciad e Libreville, settima, in Gabon. Ultima, quindi la più economica, è invece la pachistana Karachi, che si piazza al 214mo posto.

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