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M5s dichiara guerra al riso cambogiano che ha messo in ginocchio i produttori italiani

di Daniela Lauria |25 Gennaio 2018 9:44

M5s dichiara guerra al riso cambogiano che ha messo in ginocchio i produttori italiani

M5s dichiara guerra al riso cambogiano che ha messo in ginocchio i produttori italiani

ROMA – Il Movimento 5 Stelle dichiara guerra al riso cambogiano. E’ quanto si legge sul Blog delle Stelle che ospita oggi, giovedì 25 gennaio, l’intervento della deputata europea Tiziana Beghin al 2^ Forum del settore del riso che si è tenuto a Bruxelles.

L’istanza, a lungo perorata da Confagricoltura e altre associazioni di categoria, riguarda l’attivazione di una clausola di salvaguardia per ridurre le importazioni di riso dalla Cambogia, considerato responsabile della crisi del settore in Europa. In particolare in Italia, che detiene il primato nel Vecchio continente: per ovvie ragioni climatiche, nel Nord Europa non coltivano riso, tipico italiano. La liberalizzazione delle importazioni dai Paesi Meno Avanzati (Pma) avviata a settembre 2009, ha provocato l’arrivo di riso a prezzi stracciati dall’Asia, vantaggioso per i Paesi del Nord Europa importatori, ma che ha messo in ginocchio i produttori italiani.

In difesa di questi ultimi il gruppo Efdd – MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo chiede quindi che siano reintrodotti i dazi sul riso cambogiano almeno per tre anni. Ma per fare pressioni sulla Commissione serve un impegno trasversale dei partiti. Come si legge sul Blog Delle Stelle:

Abbiamo proposto la creazione di un gruppo di interesse al Parlamento europeo sul tema. Serve una alleanza trasversale tra i gruppi politici per fare pressioni sulla Commissione. Quanto fatto finora dai partiti non basta.

Il riso è un esempio lampante di un trend della Commissione già abbastanza noto: esiste un certo sbilanciamento in favore dell’economia tipica del Nord Europa, rispetto a quella dei Paesi del Sud.

Oggi tutti gli europarlamentari italiani si dichiarano strenui difensori del settore risicolo, ma vorrei ricordare loro che a marzo del 2017 sono stata promotrice di una richiesta di interrogazione orale con dibattito, che avrebbe portato l’istanza dei risicoltori in plenaria a Strasburgo, ponendo l’attenzione dell’intero Parlamento europeo sul tema. Purtroppo, però, all’epoca non ero riuscita a trovare supporto dei gruppi politici semplicemente perché si trattava di una proposta del MoVimento 5 Stelle.

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