ROMA – Le piccole e medie imprese sono in pole position nella corsa del made in Italy sui mercati internazionali. A spingere i nostri prodotti all’estero sono i settori manifatturieri, dove maggiore è la presenza di micro e Pmi: tra gennaio e settembre 2013 sono volati nel mondo prodotti delle Pmi italiche per un valore di 72,9 milioni, pari a +4,1% rispetto al 2012. Lo rileva la Confartigianato.
E i ‘piccoli’ corrono nonostante la contrazione dell’export complessivo nazionale: -0,1% nel 2013. A ‘brillare’ sono Umbria (a 2 cifre) e Toscana. In questa tormentata fase di recupero dell’economia italiana anche la domanda estera presenta alcune incertezze: in una stima preliminare, il Fondo Monetario Internazionale ha previsto che le esportazioni extra Ue dell’Italia di gennaio 2014 segneranno una flessione del 2,7% rispetto a gennaio 2013. In questo contesto turbolento, a tenere alta la bandiera Made in Italy nel mondo sono soprattutto – evidenzia il rapporto della Confartigianato – i prodotti in pelle che mostrano un aumento del 7,1% del valore delle esportazioni. Bene anche il settore alimentare (+5,2%), gli articoli di abbigliamento (+2,8%), i prodotti in metallo e i mobili (+1,8%).
Secondo il rapporto di Confartigianato, al vertice della classifica regionale per l’aumento di esportazioni di prodotti realizzati dalle piccole imprese si colloca l’Umbria con una crescita del 13,6% a settembre 2013 rispetto ai primi nove mesi del 2012. Secondo posto per la Toscana, che registra un incremento dell’8,6%, e terza posizione per la Provincia autonoma di Bolzano che fa segnare un +8,2%. Seguono Emilia-Romagna (+5,7%), Puglia (+5,3%), Campania (+4,7%), Friuli-Venezia Giulia (+4,1%), Veneto (+3,8%), Marche (+3,2%) e Lombardia (+3%).
A livello provinciale la migliore performance per le vendite all’estero di made in Italy proveniente dalle piccole imprese è quella di Ravenna che, tra settembre 2012 e settembre 2013, ha visto crescere le esportazioni del 43,6%. Al secondo posto della classifica provinciale per il maggiore incremento di export si colloca Piacenza (+25,3%), seguono Arezzo (+18,4%), Salerno (11,7%), Forlì-Cesena (11%), Firenze (10,6%), Perugia (10,5%), Vercelli (8,6%), Bolzano (8,2%), Alessandria (7,8%), Macerata (6,4%), Udine (6,2%), Modena (6%), Cremona (5,5%), Fermo, Belluno e Milano (tutte tre con il +5,3%).