Maltempo. Patate, pesche e miele a rischio per freddo e pioggia

Pubblicato il 17 Maggio 2013 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA
Maltempo. Papate, pesche e miele a rischio per freddo e pioggia

Maltempo. Papate, pesche e miele a rischio per freddo e pioggia

ROMA – Pioggia e freddo mietono “vittime” tra le coltivazioni. Patate, pesche e miele sono a rischio con la primavera che stenta ad arrivare e il maltempo che continua a causare allagamenti e danni. Una condizione meteorologica che affligge sia il settentrione che il meridione in Italia, dove il meteo sembra rimanere in un perenne autunno.

Carlo Bogliotti spiega su La Stampa:

“Queste piogge intense ci fanno inoltre prevedere che molto probabilmente sarà un’annata tremenda per molti generi alimentari del Nord Italia: basse quantità (anche il 50–60% in meno), prezzi alti e una qualità non sempre all’altezza. Le fioriture o sono avvenute troppo tardi oppure hanno abortito. Un problema enorme per la frutta che arriverà presto sui mercati: albicocche, ciliegie, susine, pesche (e c’è già chi parla anche delle mele) scarseggeranno di sicuro. Ma sarà un problema anche per i legumi, come ci segnalano molti produttori dei Presìdi Slow Food. E così sarà dura pure per le api e di conseguenza per il miele. Le api arrivano deboli dall’inverno, non trovano fiori, quindi non hanno risorse e finiscono con il morire”.

I più colpiti saranno i coltivatori di prodotti come patate e carote, che crescono nel sottosuolo impregnato di acqua che ha causato problemi sia alla semina che allo sviluppo dei tuberi, spiega La Stampa:

“Si verificheranno così «buchi di mercato» che faranno schizzare i prezzi a livelli mai visti. Ricordiamo che le patate sono una delle principali voci produttive del settore orticolo, con consumi tra i più sostenuti nel nostro Paese”.

Non solo l’agricoltura subirà perdite e rincari, ma anche l’allevamento soffrirà il maltempo:

“Anche chi alleva il bestiame, e lo nutre principalmente a foraggio, si sta lamentando: ce n’è in gran quantità, ma di qualità scarsissima e per di più poco nutriente, perché le piogge hanno dilavato tutte le sostanze minerali dai terreni”.