Manovra, ecco la bozza Tremonti: sanità e pensioni nel mirino, ridimensionata la Protezione civile, soppressa Difesa spa

Giulio Tremonti

Sono119 articoli raccolti in 41 pagine, che  il Corriere della Sera pubblica sul giornale di carta e in versione integrale in pdf sul suo sito internet, i primi numeri della manovra economica estiva che il ministro Giulio Tremonti si appresta a presentare in Consiglio dei Ministri. Si tratta di ben più di una semplice manovra: è un vero e proprio assalto al Palazzo d’Inverno, o, se vogliamo essere un po’ meno bolscevichi, è l’occasione colta al volo, con rapidità felina, da Giulio Tremonti, per mettere le briglie allo Stato e raddrizzare una serie di cose davvero vergognose. Tremonti ha il sostegno della Lega e di conseguenza è in posizione di significativa autonomia rispetto a Berlusconi, al quale ha illustrato la manovra in una cena svoltasi venerdì sera a casa del primo ministro, a palazzo Grazioli a Roma.

Non si conoscono le reazioni di Berlusconi alle parole di Tremonti, non si sa se sia impallidito o gli sia tremata la voce, ma si può immaginare con sufficiente approssimazione che almeno queste parole gli siano uscite dalla bocca: “Giulio, hai ragione, tutto è perfetto, dobbiamo farlo, però aspetta, renditi conto, prima bisogna farlo ingoiare al partito, bisogna fare un passaggio politico, se no scoppia la rivoluzione…”.

E così d’improvviso l’aspirante dittatore Silvio I si è trasformato nel più tradizionale politico democristiano, rispettoso delle procedure e dei tempi del bioritmo del partito.

Di essere allarmato, Berlusconi aveva e ha ben motivo. Per ora, precisa il Corriere, “si tratta solo di ipotesi”, ma il testo che tutti possono “aprire” dal sito è un documento prodotto dalla burocrazia ministeriale. Certo bisognerà vedere dopo i vari passaggi politici cui il primo ministro Silvio Berlusconi intende sottoporlo, ma intanto sono confermati l’importo della manovra (27,6 miliardi) e il fatto che costerà sacrifici, più dolorosi per le fasce più basse degli italiani.

Protezione civile. Una nuova norma che, al di là del valore economico, potrebbe costituire un segnale importante di cambiamento nella gestione dei soldi pubblici e che  i cittadini non possono che accogliere con soddisfazione, almeno quelli che si appassionano a queste cose, è che la Protezione civile viene ricondotta alle funzioni sue proprie, come indicato dal suo stesso nome. Mentre si prepara lo sfilamento di Guido Bertolaso, ormai stritolato dalle inchieste e anche dagli eccessi di vanità e protagonismo che in alcuni casi lo hanno reso ridicolo davanti ai cittadini e imbarazzante per il Governo, Tremonti ha preparato le briglie con cui legare il dipartimento. Giustamente, perché la vanità di Bertolaso è solo un piccolo aspetto del problema, che resta in tutta la sua gigantesca realtà fino a quando non saranno cambiati ruoli e procedure.

I punti principali del taglio che Tremonti vorrebbe dare alle unghie della Protezione civile sono: l’esclusione dei grandi eventi dal suo ambito di competenza, deve occuparsi solo di calamità gravi, rischiose, impreviste e imprevedibili e lo deve fare entro limiti precisi di tempo; su tutto vigilerà il ministero dell’Economia, non ci sarà catastrofe che sarà tale senza la firma di Tremonti; l’introduzione di un  principio di responsabilità amminisrativa, con procedure per le gare d’appalto e controllo, anche se a posteriori, da parte della Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. Qualunque irregolarità andrà deferita alla Procura della Corte dei conti. Altre restrizioni riguardano il personale della Protezione civile, i cui privilegi hanno già provocato malumori e minacce di sciopero da parte dei mal pagati e cronicamente sotto organico Vigili del fuoco.

Bisognerà vedere ora cosa resterà di tutto questo, dopo il massaggio di Berlusconi e il tritacarne del Pdl. Nell’idea di Tremonti c’è anche quella di sopprimere la neo costituita società Difesa spa, che doveva essere gemella della fortunatamente abortita Proteione civile spa e che era certamente destinata a essere un inesauribile sbocco di commesse per la Finmeccanica, tanto cara al cuore di Berlusconi, una buona prospettiva di pensione per gli alti papaveri dell’esercito, garanzia di lavoro in eterno per la Procura della repubblica di Roma. Nell’elenco degli enti da sopprimere figurano l’Isae, un istituto di ricerca del ministero del Tesoro, lo Ias, istituto di ricerche sociali, lo Isfol, un istituto pubblico per la formazione dei lavoratori, il Comitato microcredito, l’Ente montagna, Sembrano tutti enti davvero inutili se non a chi ci lavora o collabora e Tremonti sembra avere scelto di dare calci un po’ a tutti i colleghi ministri, a cominciare da se stesso.

La mossa di passare al Corriere il documento, chiunque l’abbia fatta, è certamente un modo per bruciare i ponti e mettere in imbarazzo il resto del Governo in caso di sostanziali e sostanziosi ridimensionamenti.

Condono edilizio. Una cosa molto imbarazzante, invece, è l’ipotesi di un condono edilizio dedicato ai più furbi di tutti noi, che non hanno commesso l’abuso del pollaio, della veranda o della finestrella del bagno, e nemmeno quella di un locale ascensore trasformato in pieda-à-terre, ma hanno fatto di tutto e di più: hanno costruito intere case, dalle fondamenta al tetto, senza comunicarlo a nessuno. Secondo il Corriere della Sera, sarebbero 2,5 milioni, leggesi due milioni e mezzo, le case fantasma in Italia, che non figurano al catasto e quindi non hanno mai pagato nè pagato un centesimo dei tanti balzelli che colpiscono le proprietà immobiliari.

In assenza di una alternativa punitiva reale e pesante, la speranza di indurre quei due milioni e mezzo di italiani a andarsi a denunciare, con la prospettiva poi di pagare le tasse per sempre e di finire sotto la lente della Guardia di finanza, sembra un po’ frutto di ingenuità oltre a insegnarci che alla fine in Italia i Furbi, quelli con la maiuscola, vincono sempre.

Tagli alla sanità. Tra i settori in odore di taglio certamente c’è la sanità. Già da luglio, infatti, è prevista l’introduzione di un ticket sanitario sulle visite specialistiche di 7,5 euro.

Nel 2011 e 2012 in arrivo tagli ancora più forti per la spesa pubblica. Il testo, però, colpisce anche altri settori: stop dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, in particolare per polizia e forze armate, dimezzamento, da 4 a 2, delle finestre annue per andare in pensione e limiti di reddito per l’indennità di accompagnamento degli invalidi.

Tagli agli stipendi. Tagli in arrivo anche per gli stipendi di ministri, sottosegretari, dirigenti pubblici, consiglieri degli enti, poi il blocco degli stipendi di magistrati, militari, poliziotti, professori universitari.

Cinghia stretta, -8%, anche per la spesa dei ministeri. Tagli in arrivo anche per Regioni, Comuni e Province.

Accompagna la manovra anche un disegno di legge che prevede una stretta sull’evasione fiscale e i controlli sul contante e il riordino degli enti previdenziali.

Il tutto è riassunto in una grande infografica su mezza pagina del  Corriere: tagli alle Regioni: un miliardo e mezzo di euro nel 2011 e 2,7 miliardi nel 2012;

tagli a Comuni e province: 1 miliardo di euro nel 2011 e ,2 miliardi nel 2012;

taglio delle spese delle pubbliche amministrazioni per consulenze, sponsorizzazioni, convegni, là dove si annidano le più sconce porcherie: ridotte alla metà;

numero massimo dei componenti del cda delle società pubbliche non quotate in Borsa: 3;

miniticket sugli esenti: 3 euro;

nuovo ticket, dal primo luglio, sulle visite specialistiche: 7,50 euro;

limite di reddito per ottenere l’indennità di accompagnamento degli invalidi: 25 mila euro all’anno, che tolte le tasse diventa meno di duemila euro al mese. Quanto ti costa la badante in nero? Rischia di diventare una ulteriore giustificazione morale alla evasione contributiva.

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