ROMA – La manovra è legge ma per quota 100 e reddito di cittadinanza c’è ancora da aspettare. I cavalli di battaglia rispettivamente di Lega e M5s sono previsti dalla legge di bilancio, ma saranno disciplinati nel dettaglio con un decreto successivo.
Il fondo per il reddito di cittadinanza è sceso dai 9 miliardi previsti a 7,1 miliardi nel 2019, 8,055 nel 2020 e 8,317 nel 2021, compresi i fondi del reddito di inclusione, che continua a essere garantito. Il sussidio dovrebbe partire da aprile.
Quanto alle pensioni, la Lega ha vinto la sua battaglia per quota 100, scatenando però le ire di una parte dei pensionati, che subiranno tagli alla rivalutazione. L’indicizzazione piena, infatti, ci sarà solo per le pensioni fino a 1.522 euro. Poi sono previste sei fasce di tagli fino a nove volte il minimo.
In attesa della definizione delle due misure simbolo, la manovra porta con sé altre novità per famiglie, imprese, pensionati e grandi città. Ecco le principali.
FAMIGLIE
FIGLI, CAMBIANO I CONGEDI PARENTALI: I giorni per i neopapà aumentano: 5 sono obbligatori e uno facoltativo (se compensato con uno della mamma). La vera novità però è proprio delle mamme: potranno rimanere al lavoro fino al nono mese, godendo di tutti e 5 i mesi di congedo dopo il parto. Dopo il terzo figlio alle famiglie numerose arriva in regalo un appezzamento di terreno.
BONUS NIDO E SCONTI PER SEGGIOLINI: Il bonus per gli asili passa da 1.000 a 1.500 euro. Viene stanziato 1 milione di euro per agevolazioni all’acquisto – obbligatorio – dei seggiolini antiabbandono sia nel 2019 che nel 2020.
RINNOVATI I BONUS MA ARRIVA TASSA AUTO: Ecobonus, sismabonus, bonus mobili e per i giardini sono tutti prorogati di un anno. C’è, anche se con risorse ridotte, il bonus cultura per i diciottenni. Dopo le polemiche arriva la tassa sulle auto di cilindrata medio-alta. La Panda è salva. Le auto a basse emissioni avranno incentivi fino a 6.000 euro.
PENSIONATI, PRO E CONTRO: In attesa di quota 100 le novità non mancano: la rivalutazione automatica degli assegni in base all’inflazione viene ‘raffreddata’, con 7 soglie. I tagli alle pensioni d’oro saranno dal 15 al 40% per gli assegni sopra i 500.000 euro. Per i pensionati stranieri o italiani che scelgono di venire a risiedere al Sud arriva infine una flat tax al 7%.
TASSE
TORNA LA WEB TAX: L’accordo con l’Europa per evitare la procedura di infrazione fa resuscitare la tassa del 3% sul digitale. Riguarderà le imprese con oltre 750 milioni di fatturato di cui 5,5 milioni almeno prodotti online. La web tax colpisce non solo colossi come Google e Amazon ma tutte le vendite online, la pubblicità, la trasmissione dati e le piattaforme digitali, quindi anche le imprese editoriali e alcune partecipate pubbliche.
CONDONO VIA SALDO E STRALCIO: Non è la pace annunciata ma la Lega porta a casa la sanatoria sui debiti fiscali e contributivi per chi è in difficoltà economica (o in liquidazione) e ha un Isee sotto i 20.000 euro. Tre le aliquote con cui estinguere i debiti: 16%, 20% e 25%. La misura porta gettito nel 2019 e nel 2020 ma in 5 anni costa mezzo miliardo.
FLAT TAX PER GLI AUTONOMI, MA C’E’ UN BUCO: Si amplia alle partite Iva con ricavi fino a 65 mila euro la possibilità di aderire al regime forfettario del 15%. Dal 2020 forfait del 20% sulla quota eccedente fino a 100.000 euro. Nella norma però ci sarebbe un ‘buco’ che permetterebbe lo sconto per un anno anche se si supera la soglia. Ma si correggerà, dicono dal governo, probabilmente via circolare interpretativa.
AUMENTO SIGARETTE E TASSE SECONDE CASE: Torna per gli enti locali la possibilità di aumentare Imu, Tasi e addizionali Irpef, ma solo per chi non ha già portato le aliquote al massimo. Possibili aumenti da 10 cent di tutti i pacchetti di sigarette, per effetto dei rincari delle accise.
IMPRESE
SALE SOGLIA APPALTI SENZA GARA: Il tema caro alla Lega, inserito e stralciato dalle bozze di vari testi, trova finalmente la sua collocazione. La soglia sarà doppia: la P.a. potrà cioè affidare lavori diretti nelle opere tra 40 mila e 150 mila euro. Tra 150 e 350 mila sarà invece possibile procedere “previa consultazione di tre o più operatori economici”.
40% SCONTO IMU SUI CAPANNONI: La deducibilità dei beni strumentali raddoppia rispetto al precedente 20%. Il M5S aveva tentato un blitz al Senato per salire al 50%, fallendo.
TAGLIO CUNEO PASSA PER PREMI INAIL: Sgravio di circa il 30% per 410 milioni nel 2019 fino a 600 milioni nel 2021. Rinnovati gli sconti per le assunzioni al Sud e nuovi sgravi per l’assunzione di giovani ‘eccellenze’. –
MINI IRES MA ADDIO ACE E IRI – Per chi reinveste gli utili in azienda in beni strumentali o posti di lavoro l’Ires scende dal 24 al 15%. Le imprese devono però dire addio ad oltre 2 miliardi di incentivi dell’Aiuto alla crescita economica e al taglio fiscale previsto con l’introduzione dell’Iri. Il credito d’imposta su ricerca e sviluppo viene praticamente dimezzato, così come viene ridimensionato il superammortamento.
BANCHE E ASSICURAZIONI
RIMBORSO SENZA RICORSO ALLA CONSOB – Il fondo per il ristoro degli obbligazionisti colpiti dai crack bancari si apre anche agli azionisti, salendo a 1,5 miliardi in tre anni. Per ottenere l’indennizzo non si dovrà più dimostrare il misselling di fronte all’Arbitro Consob, ma fare richiesta direttamente al Mef, dove si prenderà carico dell’istanza una Commissione di 9 ‘saggi’. Verrà data priorità ai risparmiatori con Isee sotto 35.000 euro. Il Pd solleva però dubbi, spiegando che Etruria, Chieti, Ferrara e Marche potrebbero essere escluse.
DALLE BANCHE OLTRE 3 MLD, 900 MLN DA ASSICURAZIONI – La manovra introduce una modifica del trattamento contabile di perdite e svalutazioni dei crediti che portano ad un incasso per lo Stato di 3,5 miliardi. Le assicurazioni invece dovranno fare i conti con un aumento degli acconti fiscali da 900 milioni.
ROMA, MILANO, VENEZIA
ROMA, FONDI PER BUCHE E METRO. Alla fine il M5S ottiene lo stanziamento di 75 milioni per risanare le strade di Roma, operazione a cui potrà essere chiamato a partecipare anche l’esercito, e 145 milioni per le linee della metropolitana.
900 MILIONI PER MILANO-MONZA: La Lega non è da meno e raggiunge lo scopo di finanziare fino al 2027 la linea M5.
TASSA DI SBARCO A VENEZIA: I turisti che non pernottano e che quindi non pagano la tassa di soggiorno dovranno comunque versare un ticket da 2,5 a 5 euro.