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Manovra, vale 52 miliardi la contro-proposta dei consumatori

di admin |29 Maggio 2010 16:10

Rosario Trefiletti di Federconsumatori

Vale 52 miliardi  per le casse dello Stato la contro-manovra economica messa a punto dalle associazioni dei consumatori, che colpirebbe “evasori, banchieri, assicuratori e riciclatori” senza toccare “lavoratori e pensionati”.

E’ un’idea di Adusbef e Federconsumatori, che hanno definito un testo alternativo alla manovra economica da 24 miliardi in due anni varata dal governo: è possibile, sostengono, ricavare molto di più con “equità”, misure che non pesino sui cittadini, da una “tassa sulla speculazione” alla riduzione delle auto blu, da una scure su banche e assicurazioni al tagli di sprechi nella sanità.

Le due associazioni di consumatori, guidate da Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, giudicano “del tutto insufficiente” la manovra in Italia rispetto a quanto fatto, per esempio, in Francia e Germania per far fronte alla crisi che scuote l’Europa: “Deprime la crescita e mette le mani nelle tasche degli italiani con balzelli e pedaggi, allontana i flussi turistici con ticket nei centri storici ed inibisce quel minimo ricambio di un salutare turn over nei flussi di lavoro con il blocco delle finestre pensionistiche”.

Pagano, dicono Lannutti e Trefiletti, “i soliti lavoratori, pensionati, artigiani e piccole e medie imprese”. E non “banchieri, monopolisti ed assicuratori che non vengoni sfiorati dai costi di una crisi da loro stessi provocata”. Da qui la ricetta alternativa , una “contromanovra basata su equita” che ridistribuisce “il peso dei sacrifici verso coloro che hanno lucrato, almeno negli ultimi 10 anni”.

Adusbef e Federconsumatori suggeriscono quindi un recupero di 16,5 miliardi dai beneficiati dello scudo fiscale, con una “cedolare secca del 16,5%, che sarebbe comunque “la metà rispetto a quanto hanno versato al fisco i contribuenti onesti. Un segnale forte a evasori e riciclatori”. 6,8 miliardi potrebbero poi arrivare da una patrimoniale dello 0,5% sugli impieghi bancari, ed altri 2,4 miliardi da una aliquota al 3% sulle riserve tecniche delle compagnie di assicurazioni; 6,7 miliardi da “una tassa del 10% sull’oro, una ritenuta di acconto sulle future dismissioni delle riserve auree della Banca d’Italia”; quindi 5,4 miliardi da una aliquota del 3% “sull’indebito lucro bancario” legato alle commissioni di massimo scoperto.

Poi una “tassa sulla speculazione”, sulle “scommesse” di investe sui cosiddetti derivati: 12,1 miliardi potrebbero quindi arrivare da una aliquota dell’1,5% “sui credit default swap in pancia agli istituti di credito italiani”, Adusbef e Federconsumatori inseriscono nella loro contro-manovra anche “una potatura dei privilegi a quattro ruote”, un contenimento del 10% dei costi delle auto blu che vale risparmi per 2,1 miliardi. Mentre sarebbe possibile eliminare “sprechi notevolissimi”, altri 700 milioni, sul fronte dei costi per la sanità “applicando la legge già in vigore ma mai attuata per la vendita dei farmaci con contenitori “conformi”, cioé con quantità calibrate alla terapia utile per il cittadino”.

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