Manovra. Imu assorbe Tasi: via libera ai Comuni per imporre l’aliquota massima

Imu e Tasi accorpate
Tasse casa, accorpamento Imu-Tasi (Ansa)

ROMA – “La fusione di Imu e Tasi non serve ad aumentare le tasse, ma a semplificare la vita dei cittadini e dei Comuni”. E’ vero quanto sostiene  il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, in un’intervista al Sole 24 Ore sulla manovra?

In sintesi. E’ vero che con l’accorpamento di Imu e Tasi introdotto nella manovra 2020 (articolo 95) per cittadini e municipi il calcolo sarà più semplice. E’ altrettanto vero che per le amministrazioni comunali sarà più facile alzare l’aliquota unica sino all’attuale massimo dell’11,4 per mille. Senza neppure l’obbligo di indicare a cosa serviranno i soldi.

Perché la Tasi, abolita, aveva il vantaggio di essere una tassa, quindi destinata a scopi precisi per i quali serve una delibera comunale, mentre l’Imu è un’imposta che serve a finanziare i fabbisogni che non ha bisogno di giustificazioni.

“Le tentazioni si moltiplicheranno per i Comuni -segnala Il Sole 24 Ore -, sia per quelli in buono stato economico (che comunque beneficeranno dell’aumento dell’aliquota minima Imu dal 7,6 all’8,6 per mille se la applicavano), sia per quelli in crisi che troveranno certo più semplice un innalzamento generale senza ricorrere all’istituzione della Tasi con relativa indicazione di specifici servizi”.

 Con delibera comunale si potrà decidere anche di ridurla fino ad azzerarla. I sindaci potranno decidere di annullare anche il prelievo su ville, castelli e abitazioni di pregio, per i quali l’imposta si applica anche quando sono prima casa. Le case date in affitto a canone concordato continueranno a godere dello sconto del 25% anche con la nuova Imu. (fonti Ansa e Sole 24 Ore)

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