Manovra, l’Europa vigila su come va a finire

L’Europa interviene nel dibattito (forse troppo) italiano sulla manovra finanziaria e lo fa per bocca di  Amadeu Altafaj, portavoce del commissario europeo per gli affari economici e monetari Olli Rehn. Parole dalle quali traspare una preoccupazione per un eccesso di misure tampone e una carenza di riforme strutturali e di provvedimenti per il rilancio dell’economia, così come sembra venir fuori dagli esiti delle discussioni interne alla maggioranza e dal vertice di Arcore.

Nell’analizzare i contenuti della manovra italiana, la Commissione europea dedicherà ”particolare attenzione” alle ”misure strutturali” destinate ”ad agevolare e sostenere” la crescita per verificare che esse rispettino i ”parametri” fissati nelle raccomandazioni rivolte dall’Ue all’Italia lo scorso giugno.

La Commissione “è fiduciosa che le misure per il rilancio della crescita avranno un peso maggiore” e “non si aspetta che gli obiettivi su cui l’Italia si è impegnata con i partner europei siano rimessi in discussione” e nella sua analisi sul testo della manovra “farà particolarmente attenzione alla composizione finale del pacchetto di misure”.

I parametri su cui si baserà la valutazione della Commissione saranno il rispetto degli impegni del patto di stabilità e l’inserimento di misure per il rilancio della crescita e dell’occupazione.

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