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Manovra, la benzina è salva: rientro deficit con tagli e vendite

di Alessandro Avico |9 Ottobre 2013 21:58

Fabrizio Saccomanni

ROMA – La benzina è salva, niente aumento. La cura deficit arriverà da tagli e vendite. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il decreto sulla manovrina per il rientro del deficit del 2013. Un rientro del deficit che costa 1,6 miliardi e che arriveranno con due modalità: la vendita di immobili di proprietà del Demanio per 500 milioni e la riduzione delle spese dei ministeri e dei trasferimenti degli enti locali per 1,1 miliardi. Questo quanto comunicato dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni nella conferenza stampa a Palazzo Chigi. Salva quindi la benzina, il cui possibile aumento era apparso come ipotesi nel pomeriggio.

Nel dettaglio i tagli alla spesa previsti dalla “manovrina” non riguarderanno però i ministeri della Ricerca, dell’Istruzione e della Sanità e saranno “attuati in forma più o meno lineare”. Saccomanni, ha infatti precisato che la copertura di 500 milioni verrà dalla cessione di immobili “che verranno venduti alla Cassa depositi e prestiti e che poi verranno gradualmente immessi sul mercato. I tagli alla spesa (per 1,1 mld) – ha aggiunto – sono invece sulle spese rimodulabili o che sono ancora oggetto di discrezionalità da parte dei singoli ministeri e vengono fatti con l’esclusione dei ministeri della Ricerca, dell’Istruzione e della Sanità. C’è anche in questi tagli il volume dei trasferimenti per gli Enti locali”.

“Nella manovra però non ci sono fondi per il rinnovo della Cig”, ha spiegato Saccomanni aggiungendo che nell’appuntamento dell’approvazione della legge stabilità ”c’è la possibilità di fare un dl parallelo in cui possono essere affrontate questioni aperte”.

Il Consiglio dei Ministri non ha invece affrontato i problemi Alitalia e  golden power. ”Senza l’instabilità politica lo spread sarebbe stato più basso”, ha aggiunto Saccomanni.

 

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