Manovra, per Regioni ed enti locali è "emergenza servizi"

ROMA – Regioni, Comuni e Province accendono il semaforo rosso sulla Manovra del Governo. Tra l'altro con toni ultimativi dettati da un forte allarme sul funzionamento prossimo venturo dei servizi. Il provvedimento dell'esecutivo creerebbe una lunga lista di inefficienze se non il blocco delle attività, secondo i leader delle Regioni e delle Province Vasco Errani e Giuseppe Castiglione. Soprattutto sui servizi pubblici locali e sulla sanità.

Ma non scherza neanche l'Anci, e dagli uffici di Via dei Prefetti trapelano giudizi tranchant sulla manovra, che rischierebbe addirittura di essere una sorta di pietra tombale sul progetto federalista.

La manovra che il governo si appresta a varare, ha attaccato nel tardo pomeriggio il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell'Emilia Romagna Vasco Errani, ''fa scelte gravi che possono porre a rischio servizi pubblici fondamentali in settori come il trasporto pubblico locale e la sanità''.

A suo giudizio è venuto invece il momento, una volta per tutte, ''di superare la logica dei tagli lineari che stanno soffocando i trasporti pubblici locali, il servizio sanitario, la scuola, la formazione e il welfare''.

Le Regioni, ricorda Errani, nei giorni scorsi avevano chiesto al Governo ''un confronto preventivo sulle scelte di politica economica che impattano sui territori, come prevede del resto la legge di contabilità pubblica. Così non è stato e il Governo sceglie di procedere unilateralmente e l'incontro con le Regioni avverrà solo la prossima settimana''.

I presidenti delle Regioni, fa sapere ancora Errani, intendono sedersi attorno al tavolo ''per concertare davvero le scelte necessarie per il Paese. Per questo obiettivo serve però responsabilità da parte di tutti i livelli della Repubblica, nessuno escluso''.

Le Regioni, prosegue Errani, sollecitano misure per incentivare lo sviluppo e la crescita, snellimenti procedurali veri, ma soprattutto la volontà reale di dar vita ad una leale collaborazione istituzionale''.

Toni gravi li usa anche il presidente dell'Unione delle Province d'Italia Giuseppe Castiglione, che al pari dell'Anci avverte sui rischi che potrebbe correre la riforma federalista.

''Siamo seriamente preoccupati perché – ha detto oggi da Bologna, dove ha partecipato alla prima giornata del seminario sul Federalismo fiscale e i decreti attuativi – la manovra all'esame del Governo, se saranno confermate le misure e i tagli anticipati dalla stampa, mette a rischio il processo di attuazione del federalismo fiscale''.

Sulla stessa linea i toni trapelati dalla sede dell'Anci, che oggi ha analizzato l'articolato della manovra. Se le indiscrezioni sul testo fossero confermate, teme l'Associazione dei Comuni, si rischierebbe ''il rinvio, se non la fine, dell'applicazione del federalismo fiscale per i Comuni, che risulta essere ormai totalmente compromesso. A questo punto le uniche vie possibili da percorrere – affermano quasi a mo' di minaccia – sembrano essere quelle dei ricorsi alla Corte Costituzionale''.

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