Sacconi: “Solo stupidità e pregiudizio fanno polemizzare con la manovra”

TRIESTE –  ”Solo la stupidità umana o il pregiudizio senza limite possono portare a polemizzare sulla natura della manovra del Governo”. Lo ha detto il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenendo in videoconferenza all’assemblea generale di Federmeccanica a Trieste. Non è dato sapere se ce l’avesse con i militanti che davano del “comunista” a Tremonti sul forum digitale del Popolo delle Libertà. Chissà se ha preso alla lettera il discorso d’insediamento del nuovo segretario Alfano: nella lista dei valori fondamentali del partito il diritto al dissenso non c’era.

La manovra, com’è noto, non verrà discussa in Parlamento: prendere o lasciare, chi nella maggioranza non ci sta si prende anche la responsabilità di chiudere anzitempo la legislatura. E’ il meccanismo della fiducia: gli stupidi e i riottosi per partito preso sono serviti. D’altra parte, tutti coloro che a vario titolo, sempre colleghi di governo o di partito, avevano espresso riserve sulla natura della manovra, non erano certo degli stupidi. Non era stupido il sottosegretario Crosetto che senza pregiudizio aveva invitato gentilmente Tremonti a farsi visitare da un bravo psichiatra. Che deve aver fatto miracoli in così poco tempo. Lo stesso Berlusconi, tra una pennica e l’altra (Ugo Magri sulla Stampa di venerdì 1 luglio) non ha mancato di rilevare che in questa finanziaria (pardon manovra) manca “il timbro del sogno”.

A meno che per le critiche, diciamo così, interne, valga un salvacondotto ideologico. Tutti gli altri invece non meritano nemmeno un minuto per renderli edotti o almeno farli ragionare. Chi, per esempio, nota che questa manovra è per la sua quasi totalità differita nel tempo è sicuramente prevenuto. Se poi insinua che con la manovra si accollano lacrime e sangue ai prossimi governi non capisce proprio niente. Non parliamo poi di chi s’incaponisce a cercare le favolose misure per la crescita. Se non le trova, cerchi meglio.

E Standard & Poor’s c’è o ci fa? Come si permette di mantenere in negativo, ancora oggi, le prospettive sul credito italiano? Con quale impudenza si possono considerare gli estensori della manovra degli ottimisti inconsapevoli dei rischi che corre l’economia italiana? Per carità, non fatevi sentire da Sacconi mentre esprimete qualche preoccupazione, o riserva. Non provateci neppure a pensare che procrastinare la manovra al 2013 è quantomeno discutibile. Che basta un niente a far vacillare la nostra economia, la cui situazione di bilancio è assolutamente instabile. La dichiarazione imprudente di un qualche ministro o funzionario, un colpo di tosse in Giappone, il classico battito d’ali dall’altra parte dell’oceano, o uno tsunami biblico, o il rallentamento del treno cinese…e i tassi sui titoli del debito pubblico schizzerebbero alle stelle. In un baleno. Ma che queste cose Sacconi le sa: è che detesta le polemiche e poi è il ministro del Welfare, mica del fairplay.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie