Manovra: settore auto trema, ma superbollo salta

ROMA – Il possibile arrivo di un superbollo sulle auto piu' potenti fa tremare il settore. E, dopo una giornata di fibrillazione con l'intervento delle associazioni dei produttori e i blog degli automobilisti con commenti sprezzanti, arriva l'annuncio che il nuovo balzello e' saltato.

''Non ci sara''', annuncia i sottosegretario al Tesoro, Luigi Casero parlando al Tg4 e mettendo la parola fine su un tira e molla che aveva visto il provvedimento entrare ed uscire dalla diverse bozze predisposte dai tecnici. Certo, quelle degli automobilisti sono le tasche piu' facili da raggiungere e al tempo stesso le piu' ricche, in quanto forniscono all'Erario qualcosa come 67 miliardi di euro all'anno, cioe' il 16,2% del gettito fiscale complessivo e l'11,4% del Pil nazionale.

L'arrivo di un nuovo balzello, anche se limitato alle auto piu' potenti, lasciava cosi' intravvedere uno scenario fortemente negativo per tutto il comparto dell'automobile. ''Non e' ammissibile un ulteriore aggravio dell'imposizione fiscale a danno degli automobilisti – aveva commentato Eugenio Razelli, presidente di ANFIA l'associazione nazionale fra industrie automobilistiche – L'aumento tributario a carico della categoria ha seguito, negli ultimi mesi, un'escalation preoccupante''.

Razelli ricorda i rincari dei prezzi dei carburanti e delle polizze assicurative, ma anche gli effetti del federalismo fiscale con la possibilita' di aumento fino a 3,5 punti dell'aliquota dell'imposta provinciale sulla RC auto.

Per molti addetti ai lavori l'introduzione del superbollo avrebbe rappresentato un colpo di grazia per un settore che, a fronte della sua importanza sia sul piano del gettito fiscale che dell'occupazione, non gode affatto del sostegno del Governo.

''Tutto questo avviene – aveva ricordato Gianprimo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor GL events – a poche ore dalla dichiarazione fatta in Francia dal direttore del Programma Trasporti del Commissariato Generale per gli Investimenti che ha affermato che l'automobile, per il Governo francese, e' una priorita' e che l'industria francese dell'auto avra' a disposizione nei prossimi anni miliardi di euro attraverso diversi programmi di ricerca finanziata e un contributo specifico di 750 milioni dedicato all'automobile''.

L'eventuale impatto delle nuove imposte, aveva spiegato Quagliano, avrebbe depresso ulteriormente le vendite di autovetture ''che stanno procedendo su una base annua di 1.775.000 unita', volume inferiore del 9,46% alle immatricolazioni del 2010 e del 24,3% rispetto alle immatricolazioni medie annue del periodo precedente la crisi globale''.

Anche le Case estere, rappresentate in Italia dall'Unrae, sono preoccupate per il possibile superbollo: ''Non ci si deve dimenticare che l'automobile oltre ad essere un insostituibile mezzo di trasporto per la maggioranza degli italiani – ha affermato Jacques Bousquet, presidente Unrae – ha anche un ruolo-chiave sul fronte sociale per i posti di lavoro che genera e sul fronte economico. Tutto cio' continua a sfuggire al legislatore – ribadisce il presidente dell'Unrae – che insiste invece nel proporre misure che penalizzano il settore dell'auto senza prevedere in alcun caso provvedimenti che ne tutelino le vendite, premiando ad esempio quelle vetture piu' sicure e piu' rispettose dell'ambiente''.

E – ha argomentato – l'aumento del prelievo non avrebbe portato maggior gettito, perche' avrebbe fatto diminuire le vendite. Forse anche per questo il governo ha poi deciso di soprassedere.

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