FRANCOFORTE – “Le banche zombie non prestano soldi”: l’attacco arriva direttamente dal governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che spiega che gli stress test che farà Francoforte prima di assumere la vigilanza saranno rigorosi. “La cosa peggiore sarebbe far finta che i problemi non esistano. Le banche zombie non prestano soldi”. Anche se, ha detto il governatore, “gli standard con cui viene concesso credito stanno diventando più permissivi in Paesi come l’Italia e la Spagna per alcune categorie che richiedono prestiti”.
La Bce, comunque, ha detto Draghi, è pronta a prendere “ulteriori, decisive misure” se saranno necessarie. Francoforte valuta nuove misure straordinarie, incluso il ‘quantitative easing‘ adottato dalla Federal Reserve, ma “non sono facili, ci vuole tempo”.
Draghi è piuttosto ottimista sulla ripresa dell’eurozona: le nuove stime macroeconomiche della Bce indicano ripresa moderata e inflazione bassa a lungo, con una graduale accelerazione dei prezzi. I tassi resteranno come sono o scenderanno per un periodo lungo, ha detto Draghi. “Quando guardiamo alla fiducia dei consumatori vediamo che il divario, specie fra Germania da una parte e Spagna e Italia dall’altra, si sta restringendo”.
La Banca centrale europea ha rivisto in leggero rialzo le stime di crescita dell’Eurozona, portandole a 1,2% per il 2014, a 1,5% per il 2015 e 1,8% per l’anno successivo. Le stime di tre mesi fa indicavano un Pil in crescita all’1,1% quest’anno e all’1,5% il prossimo.
La Bce osserva attentamente il cambio dell’euro. “Non c’è dubbio che, se guardiamo al minimo toccato dal cambio nel 2012, rispetto ad oggi, e ci chiediamo quanto ha contato per la bassa inflazione di oggi, esce fuori un numero vicino a 0,4, un valore significativo di quanto possa contare il tasso di cambio rispetto al nostro obiettivo”.
Draghi ha parlato anche della crisi ucraina: i rischi geopolitici legati alla vicenda “sono notevoli e potrebbero generare conseguenze imprevedibili”, ha detto il banchiere, dopo aver affermato che tecnicamente l’Eurozona non è troppo esposta all’Ucraina, con bassi rischi di contagio.
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