Matteo Salvini: “400 euro al mese ai padri separati, come fa già la Regione Lombardia”

Matteo Salvini: "400 euro al mese ai padri separati, come fa già la Regione Lombardia"
Matteo Salvini: “400 euro al mese ai padri separati, come fa già la Regione Lombardia”

ROMA – Un assegno di 400 euro mensili per sostenere i padri separati in difficoltà economiche: Matteo Salvini ha annunciato di voler estendere sul piano nazionale il sussidio già in vigore nella regione Lombardia

La Regione Lombardia dà 400 euro al mese di contributo ai padri separati. Conosco questa drammatica realtà e vorrei allargare a tutta l’Italia questo fondo. Con questi 400 euro si potrebbe fare la differenza e ridare dignità a un padre per rivedere i suoi figli”, ha dichiarato ieri durante un’intervista a Radio Globo. 

Introdotto in Lombardia nel 2014, il fondo che per il 2017 è stato finanziato con 12,3 milioni di euro, consente l’erogazione al genitore separato di un contributo per figlio fino a 2.400 euro per un periodo di 6 mesi. Per ottenere l’assegno occorre essere in stato di separazione legale da non più di tre anni o essere divorziati da non più di due anni, purché non siano decorsi più di 5 anni dalla data della sentenza di separazione o dall’omologazione degli accordi di separazione consensuale.

Il sito Fanpage.it ha raccolto la critica al provvedimento di Beatrice Brignone, segretaria di Possibile: “Questa è l’ennesima becera campagna acquisti elettorale, che dopo gli immigrati ‘portatori di insicurezza e devastazione’, punta a trovare un nuovo nemico: le donne che si fanno mantenere dopo il divorzio. Le separazioni sono indubbiamente una causa crescente di povertà. Per tutte e tutti, non solo per una parte della coppia. E non è mettendo padri contro madri che miglioreranno le cose. Fare in modo che il lavoro di cura sia suddiviso equamente già durante il matrimonio, aumentare l’occupazione femminile, intervenire sulla parità salariale, favorire la conciliazione dei tempi famiglia/lavoro, erogare più servizi: serve questo. A tutti. Padri, madri e figli”.

 

 

 

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