7.782 euro all’anno dall’INPS: il maxi aiuto fornito dallo Stato può essere richiesto in tre semplici passaggi.
Dopo aver verificato i requisiti, assicurandosi di soddisfare i limiti di reddito e di composizione del nucleo familiare dettati dall’INPS, si tratta di preparare tutta la documentazione opportuna e poi di presentare la domanda. Tutto qua… In questo modo sarà possibile richiedere un’indennità pari a quasi 7.782 euro all’anno.
La domanda può essere presentata tramite il portale dell’INPS (accedendo con le proprie credenziali CIE, CNS o SPID) e poi compilando la domanda online. In alternativa, ci si può anche rivolgere a un CAF o a un patronato. La misura spetta a contribuenti in stato di difficoltà economica. Ovvero a tutti quei pensionati che percepiscono una pensione troppo bassa, dunque inferiore alla soglia stabilita come minimo indispensabile per una sopravvivenza dignitosa.
Il trattamento è conosciuto come integrazione al minimo pensionistico. In pratica, è un aiuto fornito dall’INPS ai pensionati sotto forma di un assegno di almeno 598,60 euro al mese. Quindi parla di una somma pari a 7.781,93 euro su base annua. La cifra è l’importo stabilito per il 2024 in base all’ultima rivalutazione.
Il pensionato che percepisce una pensione di scarso importo ha sempre diritto all’integrazione. Lo stabilisce l’articolo 6 della legge 463/1983. L’INPS verserà tanti soldi quanti occorreranno per raggiungere la somma annuale di 7781,93 euro all’anno. Ovviamente, però, bisogna rispettare alcuni requisiti fondamentale. L’aiuto spetta a persone in difficoltà, e per questo bisogna considerare attentamente il reddito totale del pensionato e la composizione del suo nucleo familiare.
Il limite di reddito annuo è di 7.329 euro per i pensionati non coniugati o legalmente separati. Chi ha un reddito superiore a questo tetto può godere solo di un’integrazione al minimo in misura ridotta. Più il reddito si avvicina alla soglia di 14.657 euro (cioè due volte il trattamento minimo annuo) e più l’aiuto tende allo zero. Per i pensionati coniugati o uniti civilmente il reddito complessivo non deve invece eccedere la soglia dei 29.314 euro. L’integrazione comincia tuttavia a ridursi già dopo quota 21.986 euro. Si ha diritto all’integrazione al minimo anche nel caso in cui la pensione sia liquidata dal fondo speciale lavoratori autonomi.
Invece, se l’assegno è calcolato interamente con il metodo contributivo o con iscrizione alla gestione separata, non è possibile richiedere l’aiuto. Oltre a questa misura, i pensionati in difficoltà possono anche sfruttare la maggiorazione sociale, che è un’integrazione all’assegno base calcolata in base all’età del richiedente e con limiti di reddito molto più stringenti. La tabella 2024 rivela che l’importo derivante dalla maggiorazione sociale si assesta a 624 euro circa per i sessantenne. I sessantacinquenni arrivano a 681 euro. Poi, per i settantenni, si passa a 723,05 euro.
Questo ulteriore maxi aiuto spetta ai pensionati già titolari di un trattamento previdenziale di basso importo, derivante da contribuzione a carico dell’AGO, delle forme esclusive e sostitutive della stessa, o ai titolari di trattamenti assistenziali di pensione sociale e assegno sociale. Ed è riconosciuto anche a invalidi civili, ciechi e sordomuti che percepiscono una pensione di invalidità. Ma solo in presenza dei requisiti reddituali e anagrafici preciso. In questo caso, non bisogna però compilare una domanda sul portare dell’INPS ma inviando il Modello RED.
Sanatoria fiscale 2025: stop al taglio dei debiti. Bocciato un emendamento a favore dei contribuenti…
Nei talk show nostrani, Maurizio Landini a parte, l'argomento del giorno è il mandato di…
La foto del giorno, scelta per voi da Blitz Quotidiano, mostra un gruppo di persone…
Il vicepremier Salvini esprime riserve, fino alla minaccia di non votarla, sulla Commissione europea, giunta…
Martina De Ioannon è una delle troniste di Uomini e Donne, giovanissima ma molto grintosa,…
Un famoso negozio di abbigliamento cinese, l'ITIB di Hangzhou, ha deciso di presentare la sua…