![medici nuovo contratto aumento Medici, aumento 200 euro medio nel nuovo contratto atteso 10 anni](https://static.blitzquotidiano.it/wp/wp-content/uploads/2019/07/medici1-1-300x212.jpg)
ROMA – È stato appena firmato all’Aran il rinnovo del contratto dei medici e dirigenti del servizio sanitario nazionale, dopo un’attesa di 10 anni. Il contratto riguarda circa 130mila professionisti della sanità: previsto un aumento medio pro capite di 200 euro al mese. L’ipotesi di rinnovo è stata firmata da tutti i sindacati medici, tranne la federazione Cimo, Anpo, e Fesmed.
Certezza dell’incarico. I medici e dirigenti con più di 5 anni di anzianità avranno la certezza di avere un incarico. Chiarito l’obbligo delle aziende di dare un incarico retribuito a tutti, anche a coloro che hanno lavorato a tempo determinato, con o senza soluzione di continuità.
Gli aumenti. La maggior parte dei medici con più di 5 anni di anzianità riceverà un aumento di 2.000 euro sulla retribuzione di posizione. Oltre all’aumento economico previsto per tutti i dipendenti pubblici, circa 30 mila medici passeranno da 3.600 euro a 5.500 euro di posizione.
Quota pensionabile. Aumenta la parte fissa di tutte le posizioni gestionali e professionali, vengono storicizzati i fondi e le posizioni e aumenta la quota pensionabile.
Giovani. I giovani medici neoassunti anche sotto i 5 anni avranno una retribuzione fissa di posizione. Come mai successo prima d’ora, passeranno subito da 0 a 1.500 euro annui.
4 step. Si stabiliscono quattro step di posizioni fisse per gli incarichi professionali, che salgono da un minimo di 5.500 euro a 6.500 fino a un massimo 11.000 o 12.500 annui.
Clausola di garanzia. Una clausola di garanzia assicura a tutti una retribuzione di posizione certa in base all’anzianità ed a prescindere dall’incarico. 5000 euro al passaggio dei 5 anni, 6000 al passaggio dei 15 anni e 7000 al passaggio dei 20 anni.
Indennità di guardia notturna. L’indennità di guardia notturna sale da 50 a 100 euro per notte, 120 euro per chi lavora in pronto soccorso. Dopo i 62 anni a richiesta si può essere esonerati dalle guardie. (fonte Ansa, Agi)