Mercati senza tregua, Milano guida il calo borse

MILANO, 23 NOV – Non c'e' tregua sui mercati, che rimangono negativi per le notizie dall'area euro e che accusano ogni piccolo segnale di pessimismo da Usa e Cina. Risultato: le Borse europee sono scese per il quinto giorno consecutivo e per i titoli di Stato e' stata un'altra seduta da brividi, con la tensione che e' arrivata anche sui Bund tedeschi.

I primi sintomi dell'ennesimo scivolone sono arrivati dalle Borse asiatiche, che hanno chiuso in evidente perdita anche a causa del calo della produzione industriale cinese segnalato dagli analisti di Hsbc. Ma a segnare la giornata e' stata la domanda decisamente deludente nell'asta dei titoli di Stato tedeschi, segno che nessuno si puo' tirare fuori dalla crisi e dall'attacco all'euro, nemmeno la Germania.

E Wall Street non ha aiutato, anzi: non appena la Borsa statunitense ha aperto in chiaro ribasso per consumi e richieste di disoccupazione leggermente inferiori alle previsioni, le piazze azionarie europee del Vecchio Continente hanno ampliato le perdite, con risultati finali inappellabili. Milano e' stata la peggiore, con un calo per l'Ftse Mib del 2,59% sotto la soglia psicologica dei 14mila punti, seguita da Madrid che ha ceduto due punti percentuali, ma nessun mercato e' riuscito a contenere le perdite sotto il punto percentuale. Male in particolare i titoli dell'auto (Fiat -5%, Volkswagen -3,2%), le assicurazioni (Allianz -3,6% nel giorno in cui il suo numero uno per l'Italia Enrico Cucchiani viene indicato in pole position per diventare il consigliere delegato di Intesa SanPaolo) e le banche. Nel credito, in particolare, Kbc ha ceduto l'8,6% e Mediobanca il 7,9%, mentre Dexia prosegue a ondeggiare e segna un recupero del 12,5%.

Debole anche Atene (-0,8% l'indice generale, -1,1% quello dei 20 titoli principali) dopo che la Banca centrale greca ha scritto che ''l'attuale congiuntura e' il periodo piu' critico nella storia del Paese dopo la Seconda Guerra mondiale''.

Cosi' la tensione si e' fatta sentire sui titoli di Stato di tutta l'area: lo spread Btp-Bund nel corso degli scambi e' tornato sopra i 500 punti per chiudere a quota 488, ma quello che fa paura sono le vendite sui titoli di Stato a 2 anni, il cui rendimento e' volato ai massimi da meta' anni '90 oltre il 7,2%, con spread rispetto ai titoli tedeschi che sfiora i 700 punti, un livello mai segnato dalla nascita dell'euro.

Ma se Roma piange, Berlino (con Parigi) non ride: i Btp a 10 anni hanno segnato una crescita finale dei rendimenti di 15 punti base, quelli degli omologhi titoli francesi di 16 punti, lo stesso aumento segnato dai Bund tedeschi finora mai sfiorati dalle vendite. Certo, rendono ormai pochissimo, ma il segnale e' chiaro: a rischio e' tutto l'euro, scivolato intanto sul mercato valutario sotto la soglia di 1,34 dollari.

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