Michael Moore: “General Motors merita pena di morte: sapeva di auto difettose”

Michael Moore: "General Motors merita pena di morte: sapeva di auto difettose"
Michael Moore (Foto Lapresse)

NEW YORK  – ”Sono contrario alla pena di morte, ma mi auguro che i criminali di General Motors siano arrestati e paghino per la loro premeditata decisione di uccidere vite umane per dieci miseri dollari”: Michael Moore, regista di denuncia e premio Oscar, attacca la casa automobilistica americana, nell’occhio del ciclone negli Stati Uniti dopo che 12 persone sono morte in 23 diversi incidenti causati da problemi all’accensione delle auto Gm. 

In un articolo scritto per l’Huffington Post, Moore sottolinea che “i manager da 13 anni sapevano” che le loro auto avevano un difetto all’interruttore dell’accensione e che questo avrebbe potuto uccidere.

”Hanno effettuato un‘analisi costi-benefici e concluso che rimborsare le famiglie delle vittime sarebbe stato meno costoso che installare nelle auto un componente il cui prezzo è 10 dollari”.

Ha spiegato anche come mai, secondo lui, la verità viene fuori soltanto adesso che a guidare l’azienda come amministratore delegato c’è Mary Barra: 

“La verità viene fuori solo ora, e forse perché a guidare Gm c’è una mamma. Pochi mesi fa, Mary Barra è stata nominato amministratore delegato e si è fatta avanti, ha annunciato la verità e ordinato richiami. E ora è quella che sta mostrando la faccia in Congresso”.

La casa automobilistica americana ha dovuto richiamare 2,6 milioni di veicoli negli Stati Uniti. Già lo scorso 12 febbraio, il primo produttore americano d’auto ha dovuto ritirare oltre 3,4 milioni di macchine, principalmente in Nord America, per problemi vari. I modelli interessati dall’ultimo ritiro, per problemi all’accensione, sono Chevrolet Cobalt, Pontiac G5, Solstice e Saturn Sky Ion, prodotte tra il 2008 e il 2011.

 

 

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