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Diventare milionari, le 14 regole da seguire: lavorare per imparare, non per guadagnare

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Diventare milionari, le regole da seguire (foto Ansa)

ROMA – Sognate di diventare multimilionari come Elon Musk o Jack Ma? E’ indispensabile seguire 14 regole [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui, Ladyblitz – Apps on Google Play], ma come sostiene Jim Rhon imprenditore statunitense, scrittore, speaker motivazionale e autore dell’articolo, “la più grande ricompensa nel diventare milionari, non è nel denaro che si guadagna. E’ invece nel tipo di persona che si diventa per essere milionari”.

Queste le 14 regole secondo Rhon, pubblicate su medium.com.

1) Investire almeno il 10% del reddito su se stessi. Produrrà un rendimento: per ogni euro che spenderete per migliorare l’istruzione, le capacità e i rapporti, ce ne saranno almeno 100 di ritorno.

Circondatevi di guide giuste, che dovrete pagare poiché prenderete la cosa più seriamente. Vi sentirete coinvolti e ascolterete con attenzione.

L’importante è sapere cosa volete e perché, in caso contrario impegnarvi sarebbe inutile. Quando si è certi di chi si è o si vuole diventare, cosa si vuole e perché, è indispensabile investire su se stessi.

2) Investire almeno l’80% del tempo libero per imparare.

Invece di creare e fare la differenza, la maggior parte delle persone tende a consumare, lavora soltanto per essere pagata e avere uno stipendio mensile. Investire sul tempo personale, significa trarne un guadagno: le ore spese sui social network a guardare fotografie di persone che non conosciamo, ad esempio, è tempo sprecato che nessuno vi darà indietro.

L’intrattenimento fine a se stesso è senza dubbio appagante, ma inizia a essere un vero investimento quando produce un rendimento futuro, potrebbe trattarsi di un ricordo positivo, un apprendimento o un approfondimento nelle relazioni. Istruzione e apprendimento sono fondamentali e, sebbene entrambi siano essenziali, la prima porterà maggiori risultati nel futuro di un individuo.
3) Lavorare per imparare, non per guadagnare. “Quando sei giovane, lavora per imparare, non per guadagnare “, dice Robert Kiyosaki.
Sia i momenti di inattività, che quelli sul lavoro, dovrebbero essere dedicati all’apprendimento. Le persone ricche e felici lavorano per imparare. Quelle senza successo e infelici, invece lavorano principalmente per soldi. Si dovrebbero impegnare soltanto il 20% delle energie nel lavoro effettivo e utilizzare il resto per imparare, migliorare se stessi e rilassarsi.
Così, mentre da una parte ci si dedica a diventare migliori pensatori e comunicatori, dall’altra si affinerà il proprio mestiere, aumentando così la qualità del lavoro. Tradotto in cifre, significherà essere in grado di far pagare costi elevati per le proprie prestazioni, perché nessun altro potrà farlo come voi.
4) Non imparare per divertimento, ma per accrescere il valore.
“Il segreto del successo non è l’eccessiva esperienza, ma la capacità di saperla utilizzare. La conoscenza è inutile se non viene applicata”, sostiene Max Lukominskyi. Nell’era dei media e dell’informazione, si possono apprendere milioni di cose. Ma quando l’apprendimento non viene unito alla pratica, diventa un sapere superficiale: informazione e conoscenza sono due cose molto diverse.
Quando si apprende qualcosa, bisogna avere un ritorno; troppe persone leggono solo per poter dire di aver letto moltissimi libri. Se non si mette in pratica ciò che si sta imparando, è un consumo nonché spreco di tempo.
5) Investire in qualcosa che generi almeno il 10% degli introiti.
Sono davvero poche le persone che creano la vera ricchezza. La maggior parte guadagna solo per consumare e pochissime realizzano denaro da investire. Il modo in cui gestite ii vostro denaro è determinato dal modo in cui siete stati istruiti. Se volete essere brillanti sul fronte finanziario, investite sull’istruzione. Se non lo avete fatto in passato, invece di stare seduti a rimuginare, iniziate adesso: il domani non esiste per le persone che oggi non sono produttive.
6)  Spostare la motivazione da “ricevere” a “dare”. “Il mondo dà a chi offre e prende da chi riceve”, dice Joe Polish.
La maggior parte delle persone è concentrata su cosa può ottenere dalla vita. Io, io, io. Tuttavia, una volta che diventerete più propensi a dare, vi renderete conto che in realtà è molto più soddisfacente dare invece che ricevere. Inoltre, sarete guidati da una causa in cui credete pienamente. Quando la motivazione è dare, migliorare la vita delle altre persone, automaticamente scaturiranno nuove idee e stimoli. Inizierete a contribuire di più e ciò porterà a maggiori opportunità e conoscenze. Non solo, gli altri si rivolgeranno a voi, vedranno in voi una persona competente a cui affidarsi, vi apprezzeranno. Il lavoro sarà guidato da una causa superiore e di conseguenza sarete più ispirati.
7) Riconoscere apertamente in che modo dipendete da altre persone.
Solo perché la vostra motivazione primaria è dare, non significa che non dobbiate cercare aiuto.
In realtà, riceviamo e cerchiamo costantemente aiuto, ma ci vuole saggezza ed umiltà per riconoscere apertamente che, in fondo, siamo tutti dipendenti da altre persone. Ma invece di vedere questa dipendenza come una debolezza, dovremmo renderci conto che è una forza. Apprezzare le persone che vi aiutano è un punto chiave delle relazioni, che nel tempo potranno soltanto migliorare.
Se non apprezzate e non date nei rapporti, questi ne soffriranno. Le relazioni sono come i conti in banca: se una persona non fa che depositare e l’altra ritirare, alla fine le risorse finiranno.
Viceversa, nelle relazioni sinergiche e sane, quando c’è uno scambio dare/avere costante, il conto aumenterà fornendo diversi benefici intenzionali e non, apportando ricchezza nella vita delle due persone.
8) Creare delle partnership strategiche per raggiungere i vostri obiettivi.
La maggior parte delle persone è in un perenne stato di competizione e non di collaborazione. Quest’ultima, però, è senza dubbio a un livello più alto della competizione basata sull’ego di un individuo. Due persone in competizione si focalizzano più sul vincere che sul creare e ciò non porta a una reale soluzione.
9) Diventare molto bravi nel marketing.
Il marketing non è altro che psicologia applicata. Si tratta di connettersi con le persone, persuaderle e aiutarle. E’ il “come” per qualunque cosa facciate. La ragione per cui la maggior parte delle persone non ha successo è perché temono o evitano il marketing. Per lo stesso motivo, molti sono cattivi insegnanti, più concentrati sui contenuti che sulla prestazione e sulla progettazione di tali contenuti.
Ma la prestazione, ossia il “come” è altrettanto importante se non più importante di quello che state facendo o del perché lo stiate facendo. Potreste aver creato la cura per il cancro. Ma se non la commercializzate bene, non riuscirete mai a venderla. Potreste avere il messaggio più importante al mondo, o la più grande storia, ma nessuno lo saprà se non la promuovete e la utilizzate con intelligenza.
10) Non concentratevi sul tempo e sullo sforzo ma sui risultati.
E’ molto importante trovare il modo più efficace per arrivare al risultato, è una differenza fondamentale tra imprenditori e dipendenti. Per i primi, non ci sono entrate garantite, nessuno dà loro una busta paga, vivono grazie alla loro capacità di generare opportunità creando valore per la clientela. Loro, e voi, a volte  impiegano molto tempo e sforzi e non ottengono alcun risultato. Altre volte, non impiegano molto tempo e sforzi e ottengono un grande risultato. Se lavorate per un imprenditore, vale anche per voi: massimizzare i vostri risultati riducendo al minimo il tempo e gli sforzi necessari per ottenerli.
Se dedicate l’80% della vostra energia al riposo e al miglioramento personale, avrete una bella riserva da utilizzare nel lavoro.
11) Spostarsi regolarmente dall’ambiente.
L’ambiente in cui lavorate dovrebbe riflettere il lavoro che state svolgendo e svolgere diversi tipo di lavoro nello stesso è inefficace. Ma tutti lo fanno sempre: si siedono allo stesso posto e si spostano solo mentalmente da un’attività all’altra. Un approccio migliore consiste nel collegare le attività e svolgerle in un ambiente pertinente. “Ad esempio, quando scrivo un post sul blog, lavoro in una biblioteca tranquilla dove non ho distrazioni. Perché l’ambiente facilita la scrittura di qualità, e poiché non so cosa scriverò quel giorno, scrivo molto. È più facile scrivere 2-5 post sul blog in una sola volta invece che provare a scriverne uno alla volta”, sostiene Jim Rohn.
12) Definite cosa intendete per “ricchezza” e “successo”.
Successo e ricchezza non sono solo il denaro. Ci sono molte persone che hanno soldi e poco “capitale” nelle altre aree importanti della loro vita. Il denaro, ovviamente, è molto importante. Risolve molti problemi ma è uno strumento. È un mezzo per un fine. Per chi che si impegna in un lavoro in cui crede davvero, è semplicemente uno strumento per farlo funzionare di più.
13) Conoscere e gestire i più grandi “perché”.
Qual è il vostro percorso in ciò che state facendo o perseguendo? Conoscere il vostro “perché”, è abbastanza semplice ma ci vuole onestà. Quando cercate di capire perché fate qualcosa, dovreste chiedervi invece “cosa”:le domande col “perché” tendono a mettere le persone sulla difensiva.
Chiedervi dunque “cosa è importante” e non “perché è importante”.
14) Assumete una posizione decisa, sarà il vostro marchio.
Per avere successo, dovete credere in qualcosa, avere una posizione. Tutte le persone e i brand di successo hanno un “perché” chiaro. Come spiega Simon Sinek nel suo libro Start With Why, le persone non comprano ciò che vendi, comprano perché lo vendi.
Apple è un ottimo esempio. In tutto il loro marketing, non spiegano gli aspetti tecnici dei prodotti, definiscono e condividono i valori fondamentali. Ritengono che la tecnologia dovrebbe essere facile da utilizzare e al contempo cool.
Se volete essere interessanti dovete credere davvero in qualcosa e avere una posizione chiara: diventerà il vostro brand, il marchio di fabbrica, il modo in cui vi distinguerete dagli altri.
Le persone vi ameranno o vi odieranno.
Timidi significa che non avete nulla da dire, significa che state cercando di lanciare un messaggio a chiunque e il messaggio, il marketing e i prodotti a quel punto saranno pessimi. Sarete nella media come gli altri e il vostro lavoro non risalterà.
Solo le persone con una posizione decisa diventano veramente brave nel marketing. Si preoccupano di farlo conoscere all’esterno, si rendono conto che il “come” è importante quanto il “cosa” e il “perché”.
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