Moleskine sposta il focus sul rilancio. Il report di Alberto Nosari

Moleskine sposta il focus sul rilancio. Il report di Alberto Nosari
Moleskine sposta il focus sul rilancio. Il report di Alberto Nosari

ROMA – Moleskine sposta il focus sul rilancio. Il report di Alberto Nosari. C’è Moleskine, marchio italiano leader nella produzione di taccuini, agende, guide da viaggio, all’esame della Lettera all’Investitore di questa settimana (leggi qui), il report online di Alberto Nosari, bilancio 2013 e prospetti per il 2014. L’azienda milanese assorbe la delusione sui dati 2013 e lavora per concretizzare quel rilancio a cui è abbinata la ripresa dei corsi. Aspettative vincolate alla capacità di centrare, e se possibile superare, quei target del piano al 2016 duramente criticato dagli operatori.

Moleskine ha avviato l’esecuzione del piano 2014- 2016 con l’obiettivo di conseguire un progresso medio annuo del 16% nei ricavi e del 10% nell’Ebitda con annessa flessione dei margini. Risultati sui quali si riflette lo sviluppo impresso al retail, con focus sulla componente diretta, ma non solo, e la revisione del modello wholesale che vedrà l’avvio delle filiali dirette in Germania e Stati Uniti; iniziative penalizzanti nel beve, ma premianti nel medio lungo come ricorda il Ceo Arrigo Berni nell’intervista che segue.

Il piano industriale prevede infatti una serie di attività specifiche volte a “rafforzare la brand awareness, ampliare l’offerta ed aumentare i volumi migliorando l’accessibilità ai nostri prodotti/servizi tramite lo sviluppo dei canali di vendita”. Iniziative a cui si affiancano quelle miranti a migliorare la redditività con l’obiettivo di riavvicinarla progressivamente alle eccellenze del passato.

Iniziative i cui effetti emergeranno appieno nei prossimi semestri, ma presenti nei conti in esame. Il 2014 dovrebbe così presentare ricavi nell’intorno dei 100 milioni, con una crescita del 15% e sostanzialmente in linea con i programmi di medio termine previsti dal piano al 2016. Più articolata la lettura della redditività poiché l’Ebitda dovrebbe aumentare di oltre il 6% e tendere ai 34 milioni, ma i margini risulteranno in flessione al 33,5% rispetto al 36,9% del 2013 restated per tener conto dei costi ricorrenti.

Una flessione di quasi 3,5 punti originata per oltre la metà dalla modifica del mix dei canali e per il resto dall’avvio delle filiali dirette in Germania e Usa; contrazioni solo parzialmente bilanciate dall’apporto delle efficienze sui costi operativi e in particolare della componente indiretta.

Un trend che dovrebbe proseguire nei semestri successivi, anche se la particolare prudenza adottata nell’elaborare e nello stilare il nuovo piano potrebbe lasciare spazio a sorprese positive sia sul fronte dell’evoluzione dei ricavi che dei margini, nonché di quella generazione di cassa che dovrebbe permettere di raggiungere una posizione finanziaria positiva già dal prossimo anno.

Il piano industriale prevede infatti una serie di attività specifiche volte a “rafforzare la brand awareness, ampliare l’offerta ed aumentare i volumi migliorando l’accessibilità ai nostri prodotti/servizi tramite lo sviluppo dei canali di vendita”. Iniziative a cui si affiancano quelle miranti a migliorare la redditività con l’obiettivo di riavvicinarla progressivamente alle eccellenze del passato.

Iniziative i cui effetti emergeranno appieno nei prossimi semestri, ma presenti nei conti in esame. Il 2014 dovrebbe così presentare ricavi nell’intorno dei 100 milioni, con una crescita del 15% e sostanzialmente in linea con i programmi di medio termine previsti dal piano al 2016. Più articolata la lettura della redditività poiché l’Ebitda dovrebbe aumentare di oltre il 6% e tendere ai 34 milioni, ma i margini risulteranno in flessione al 33,5% rispetto al 36,9% del 2013 restated per tener conto dei costi ricorrenti.

Una flessione di quasi 3,5 punti originata per oltre la metà dalla modifica del mix dei canali e per il resto dall’avvio delle filiali dirette in Germania e Usa; contrazioni solo parzialmente bilanciate dall’apporto delle efficienze sui costi operativi e in particolare della componente indiretta.

Un trend che dovrebbe proseguire nei semestri successivi, anche se la particolare prudenza adottata nell’elaborare e nello stilare il nuovo piano potrebbe lasciare spazio a sorprese positive sia sul fronte dell’evoluzione dei ricavi che dei margini, nonché di quella generazione di cassa che dovrebbe permettere di raggiungere una posizione finanziaria positiva già dal prossimo anno.

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