MADRID – E’ l’oro dell’era digitale. Metalli cosiddetti delle terre rare, in tutto 17 elementi, che si trovano negli smartphone, nei pc, nelle lampadine fluorescenti compatte. La produzione è oggi controllata per il 90% dalla Cina e in Europa non esisteva alcuna miniera di questo tipo.
Almeno fino a qualche mese fa. Quando una società mineraria di Madrid, eseguendo alcuni carotaggi a Torrenueva, borgo della Castiglia La Mancha ha trovato una grande concentrazione di monazite, dalla quale si può estrarre il neodimio, una delle “terre rare” più preziose.
Ora, come riporta il quotidiano “Italia Oggi”, è stata avviata l’estrazione, che ha comportato un investimento di circa 30 milioni di euro. La società mineraria Quantum conta di estrarre circa 1.500 tonnellate di terre rare l’anno. Nelle casse del piccolo villaggio della Castiglia sono finiti circa una decina di milioni. Quello delle terre rare resta tuttora un mercato “opaco”, nel senso che non esistono quotazioni pubbliche del valore di questi minerali, ma i prezzi sono stabiliti attraverso quotazioni dirette tra le società.