Monte dei Paschi: Fabrizio Viola nuovo dg, presto sarà anche ad

SIENA – Fabrizio Viola, 53 anni, e’ il nuovo Direttore generale di Banca Monte dei Paschi di Siena. La nomina sara’ ufficializzata dal Consiglio di Amministrazione convocato per il 12 gennaio. In un secondo momento, certamente al rinnovo del Cda in programma ad aprile, secondo quanto appreso, Viola e’ destinato a entrare nel Consiglio come Ad, ma potrebbe accadere prima qualora si liberi un posto nel board del Monte. Il nuovo Dg, fino ad oggi ad di Bper, prendera’ il posto di Antonio Vigni che ha risolto consensualmente il suo rapporto.

Il nuovo Dg di BMps, Fabrizio Viola, nato a Roma nel 1958, si e’ laureato in Economia Aziendale all’Universita’ Bocconi di Milano. Nel corso della sua carriera e’ stato Direttore generale di Banca Popolare di Milano, dal settembre 2004 allo stesso mese del 2008.     Dal 2005 e’ nel Cda, e membro del comitato esecutivo, dell’Istituto centrale delle Banche popolari italiane e di Asam, Associazione per gli studi aziendali e manageriali. Viola ha in seguito assunto la carica di presidente di Aicib, Associazione Italiana corporate & investment banking e dal 2006 e’ membro del Cda Fiera Milano SpA.

Come spiega una nota diffusa dal Monte dei Paschi di Siena, Viola in precedenza aveva lavorato ”in importanti societa’ del settore della consulenza e della finanza per poi entrare nel settore dell’asset management”, tra cui il Gruppo IMI. Nel 1990 passa al Gruppo Fondiaria ma nel 1995 entra nel Gruppo BPM, come vice Direttore generale e Direttore Investimenti in Ges.Fi.Mi. Dopo un’esperienza come vice direttore generale alla Popolare di Vicenza, rientra nel 2001 nel Gruppo BPM con il ruolo di Condirettore generale e membro del Cda di Bipiemme Gestioni SGR di cui poi diverra’ Dg.

Il Cda del Monte, spiega ancora la nota, nella seduta del 12 gennaio esaminera’ anche la proposta relativa all’uscita ”consensuale” dal Gruppo Montepaschi dell’attuale Dg Antonio Vigni che ha guidato BMps dal 2006 ad oggi, ”gestendo con grande capacita’ tutti i passaggi e le profonde trasformazioni organizzative che hanno portato il Monte a diventare la terza banca del Paese”. La sua esperienza, conclude, ”sara’ comunque un valore da cui attingere nel prossimo futuro”.

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