SIENA – “Sopra la banca la città campa, ma sotto la banca la città ci crepa”: diceva così il preside di una facoltà universitaria di Siena, racconta Repubblica. E a Siena è così: sorte legata a filo doppio alla Monte dei Paschi, la banca di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola diventata “spazzatura” nel giudizio di Moody’s. Affari e politica, con i Comune e Provincia che nominano i consiglieri della Fondazione, e il sindaco”fatto fuori” dopo discussioni interne al Pd proprio sul management bancario.
Nata nel 1472, Monte dei Paschi di Siena non è solo la prima banca al mondo, ma anche la principale azienda di Siena. Città bellissima, ma che oltre al Palio, alla banca e al basket può solo votarsi a Santa Caterina.
E’ servito a ben poco il nuovo piano industriale, con tagli per 600 milioni e 2.350 esternalizzazioni. Nonostante i 3,4 miliardi di aiuti di Stato sotto forma di Monti bond e Tremonti bond Mps ha un deficit da 1,73 miliardi.
Siena aveva già ultimamente visto ripiegare un’altra Montepaschi, la Mens Sana per anni dominatrice del basket italiano. Non è più così.
Ora è arrivato il declassamento di Moody’s, con il conseguente crollo in Borsa del titolo, che il 18 ottobre ha perso il 6,36%. Servono a poco le parole dell’amministratore delegato Viola sulle tempistiche del downgrade che “non terrebbe conto” del piano industriale varato appena tre mesi fa. La banca toscana non genera abbastanza reddito, nonostante l’iniezione di nuovi bond approvata da Bruxelles per mantenere i livelli di patrimonio richiesti dall’Autorità bancaria europea.
In primavera si vota per il nuovo sindaco. A luglio e agosto arriverà il Palio. Nel frattempo si spera che Santa Caterina metta una buona parola sul Monte.