Monti-Fornero firmano il “salva-esodati”. Ecco il decreto per i 65 mila

ROMA – Mario Monti, in qualità di Ministro dell’Economia ed Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, hanno firmato “il decreto interministeriale a tutela dei lavoratori salvaguardati”. Lo rende noto un comunicato di palazzo Chigi in cui si legge: “Il decreto, composto da 8 articoli, si applica a 65mila lavoratori e disciplina le modalità di attuazione del ‘Salva Italia’ del 6 dicembre 2011 individuando la ripartizione dei soggetti interessati ai fini della concessione dei benefici”.

”Il Governo – prosegue la nota – è consapevole che il provvedimento non esaurisce la platea di persone interessate alla salvaguardia come, in particolare, i lavoratori per i quali sono stati conclusi accordi collettivi di uscita dal mondo del lavoro e che avrebbero avuto accesso al pensionamento in base ai previgenti requisiti, a seguito di periodi di fruizione di ammortizzatori sociali. Il Governo si impegna per questi altri lavoratori a trovare soluzioni eque e finanziariamente sostenibili”.

Nel comunicato c’è anche la ”tabella riassuntiva predisposta dall’INPS” per le categorie interessate (sulla destra la ”tipologia di soggetti” e fra parentesi il ”contingente numerico”): mobilità: (25.590) mobilità lunga: (3.460) fondi di solidarietà: (17.710) prosecutori volontari: (10.250) lavoratori esonerati: (950) genitori di disabili: (150) lavoratori cessati ai sensi del dl 216 del 2011: (6.890) ”L’esame delle istanze – prosegue il comunicato del governo – è affidato all’INPS e per le ultime tre categorie della sopra esposta tabella è prevista una domanda preliminare che sarà esaminata da apposite commissioni costituite presso le direzioni Territoriali del Lavoro che comunicheranno le decisioni assunte all’INPS per via telematica. Gli enti gestori di forme di previdenza obbligatoria provvedono al monitoraggio, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro o dell’inizio del periodo di esonero delle domande di pensionamento presentate dai lavoratori che intendono avvalersi dei requisiti di accesso”.

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