Monti: “Il nuovo fisco, più Iva e meno Irpef”

ROMA – La riforma fiscale e’ in cantiere e si lavora allo spostamento, graduale, del peso dalle tasse dirette a quelle indirette e un intervento sui redditi finanziari. Non solo lotta all’evasione: nell’Atto di indirizzo sulla politica fiscale nel triennio 2012-2014, il premier e ministro dell’Economia, Mario Monti, traccia anche le linee guida del nuovo fisco. Che deve insistere anche sulle semplificazioni per arrivare a quella dichiarazione precompilata che resta il ‘sogno’ di amministrazione e, soprattutto, dei contribuenti.

C’è lo spostamento dall’Irpef alle imposte indirette, che implicherebbe una tassazione più leggera sul lavoro e una più accentuata sui patrimoni, cosa che in parte sta già avvenendo grazie alle manovre varate l’anno scorso, con gli sgravi Irap e la lunga sequenza di tasse patrimoniali che sono state introdotte. Le linee guida di Monti, come la delega presentata da Giulio Tremonti, sollecitano la revisione delle tasse sulle rendite finanziarie, che teoricamente saranno allineate alla prima aliquota Irpef, quindi al 23%, e sui consumi, calibrandole in modo da tener conto dell’impatto ambientale.

Di fisco oggi ha parlato anche il vice ministro Vittorio Grilli assicurando che l’intenzione di abbassare le tasse c’e’ e che il fondo, ”solo una questione tecnica”, verra’ costituito non appena sara’ necessario. Intanto domani si preannuncia una giornata chiave per i conti pubblici italiani. La Banca d’Italia dovrebbe rendere noto il dato sul rapporto tra debito e Pil nel 2011. Secondo quanto si apprende, si attesterebbe tra il 119,5 e il 120%, in crescita dunque rispetto al 118,4% del 2010, come certificato dall’Istat lo scorso ottobre.

Il ministero dell’Economia pubblichera’ invece i dati del fabbisogno nei primi due mesi: un’informazione importante perche’, considerata la recessione in corso e un probabile calo delle entrate, il deficit di cassa, che calcola quello che serve alle amministrazioni mese per mese, sara’ una ‘spia’ importante per comprendere quali potranno essere le prossime mosse sui conti pubblici. ”Nell’ambito del processo di attuazione della riforma fiscale, saranno predisposti schemi di provvedimenti normativi – scrive Monti nel documento che orientera’ le decisioni di politica fiscale da qui al 2014 – diretti al riequilibrio del sistema impositivo, anche alla tassazione dei redditi finanziari, nonche’ alla riduzione degli effetti distorsivi delle scelte degli operatori economici ed al graduale spostamento dell’asse del prelievo dalle imposte dirette a quelle indirette”.

Un piano sul quale arrivano le prime repliche. ”Sulle rendite finanziarie sono d’accordo, anzi bisogna partire da una dimensione internazionale e europea. Servono tasse sulle transazioni finanziarie e un tassazione della finanza che non incoraggi la dispersione degli investimenti sulle realta’ produttive”, afferma il leader del Pd, Pier Luigi Bersani. Sulle tasse indirette, invece, ”metto cautela – sostiene il segretario Pd – perche’ noi abbiamo avuto con l’Iva problemi seri sui prezzi come si vede”. Per Luigi Angeletti spostare il carico dalle persone alle cose e’ positivo. ”Abbiamo fatto due manifestazioni su questo tema – dice il leader della Uil – ci credero’ quando lo vedro’. E quando lo vedro’ applaudiro”’.

Per la Lega invece le parole di Monti ”significano la conferma dell’aumento dell’Iva a settembre”. Teme invece l’aggravio delle indirette la Confcommercio ricordando che e’ gia’ previsto un deciso aumento dell’Iva e che il rischio e’ la frenata dei consumi. E’ invece il vice ministro Grilli a rassicurare sulla volonta’ di abbassare la pressione fiscale, dopo che il fondo che era inizialmente previsto nel decreto fiscale e’ saltato. ”L’intenzione c’e’ e le maggiori entrate che arriveranno dalla lotta all’evasione vogliamo ridarle ai cittadini. Il fondo non e’ stato fatto per una questione tecnica, appena ci sara’ l’esigenza lo introdurremo”.

Parlando invece della situazione dell’Italia e dell’Europa ha avvertito: ”Il rischio di contagio c’e’ sempre. Siamo in una situazione migliore, abbiamo dati forti segnali di cambiamento ma non abbiamo finito ed è necessario implementare” le misure perche’ ”i mercati sono molto attenti a questo”. ”La situazione – constata il numero due di via XX Settembre – e’ fragile”.

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