Monti liberalizza gli orari dei negozi, la Toscana annuncia ricorso

FIRENZE, 2 GEN – La Regione Toscana impugnera' di fronte alla Corte Costituzionale le ultime norme del governo sulla liberalizzazione del commercio. ''La liberalizzazione totale e selvaggia degli orari e delle aperture e' solo un altro regalo alla grande distribuzione e una batosta per le piccole imprese. Un minimo di regole e' utile anche alla concorrenza. Tutto questo mentre bisognerebbe invece rilanciare il piccolo commercio per fini sociali, di sicurezza, vivibilita' e di identita'''.

E' il parere del presidente Enrico Rossi espresso nel commentare la decisione presa dalla giunta. ''Non e' il consumismo la risposta giusta alla crisi – afferma Rossi – mi pare solo un insulto alla nostra identita' culturale, alle nostre tradizioni e alla nostra storia. Ci aspettiamo che anche la Chiesa faccia sentire la sua voce. Si costringera' chi lavora nei negozi a gestione familiare ad essere incatenato al banco, con la saracinesca alzata giorno e notte, senza pause per 365 giorni all'anno. Dove finiscono la persona, la sua vita privata, i suoi diritti?''. ''Ho anche forti dubbi – conclude Rossi – sul reale interesse della grande distribuzione. Infatti se si escludono alcune situazioni particolari, di grandi catene nelle grandi citta' d'arte, penso che in generale le maggiori aperture e gli orari piu' lunghi finiranno per rappresentare solo un ulteriore costo che andra' a pesare sul prezzo dei prodotti, quindi sui consumatori. Il governo fara' bene a ripensarci e presto. Non sono queste le liberalizzazioni che ci aspettiamo''.

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