Moody’s abbassa il rating a 15 banche globali: bomba “downgrade” dagli Usa

Pubblicato il 21 Giugno 2012 - 23:26| Aggiornato il 22 Giugno 2012 OLTRE 6 MESI FA

Ap-Lapresse

LONDRA – La bomba arriva da oltreoceano, il detonatore lo azionano oltremanica: “L’agenzia di rating Moody’s taglia il rating di 15 banche globali”. Moodys, nel dettaglio,  ha rivisto il rating di 15 banche, tagliandolo per 10 istituti di 2 livelli, per 4 banche di un gradino e per un istituto di tre gradini.

L’agenzia  ha tagliato il rating delle maggiori banche americane. Goldman Sachs da ‘Aa3’ ad ‘A2’, JPMorgan da ‘Aa1’ a ‘Aa3’, Morgan Stanley da ‘A1’ ad ‘A3’, Bank of America da ‘A2’ ad ‘A3’ e Citigroup da ‘A3’ a ‘Baa2′.  Il rating di JPMorgan e’ stato tagliato di due livelli ad ‘A2’. La banca ha stimato in precedenza che un downgrade sarebbe costato anche 3,45 miliardi di dollari. Downgrade di due gradini anche per Citigroup a ‘Baa2′: la banca ha stimato un costo di 2,1 miliardi di dollari per un taglio di tale entita’. La valutazione su Goldman Sachs e’ stata ridotta di due livelli ad ‘A3′, con un potenziale costo previsto di 2,2 miliardi di dollari. Morgan Stanley e’ stata tagliata meno delel attese, solo due gradini a ‘Baa1′, rispetto ai tre attesi. L’istituto aveva stimato un costo di 9,6 miliardi di dollari per un taglio di tre livelli. Bank of America e’ stata tagliata di un gradino a ‘Baa2’, con un costo di stimato dallo stesso istituto in 2,7 miliardi di dollari.

Peggio ancora è andata a Credit Suisse, tagliata  di tre gradini da ‘A1’ ad ‘Aa1′. L’outlook e’ stabile.  Moody’s, quindi,  taglia il rating di BNP Paribas, con ripercussioni sulla controllata BNL. Il gruppo francese scende da ‘Aa3’ ad ‘A2’, e Bnl a ‘Baa2’ da ‘A2′. Moody’s spiega come il downgrade di Bnl riflette anche la difficile situazione del sistema bancario sul fronte della qualita’ degli asset bancari e della redditivita’. Complessivamente sono 9 le banche europee tagliate: oltre a BNP Paribas e Credit Suisse, l’agenzia ha rivisto al ribasso il giudizio su Deutsche Bank (a ‘Aa3’ da ‘A2’), UBS (a ‘A2’ da ‘Aa3’), HSCB (a ‘Aa3’ da ‘Aa2’), Barclays (a ‘Aa3’ da ‘A1’) e Credite Agricole (a ‘Aa’ da ‘Aa3’)

La breaking news, data dal canale televisivo satellitare britannico Sky News, era arrivata nel tardo pomeriggio. Quando in Italia è quasi mezzanotte tutto diventa ufficiale. Le banche non sono 17 come ipotizzato da Sky, ma 15: nella sostanza cambia pochissimo.  Quali siano queste 17 banche non è dato saperlo, ma è certo che la tempistica della notizia, in un momento difficilissimo per il sistema bancario e monetario – soprattutto nella zona Euro – alimenta le dietrologie più pessimiste.

Alla vigilia della “quadrilaterale”, l’incontro previsto a Roma fra Mario Monti, Angela Merkel, Francois Hollande e Mariano Rajoy, ovvero i leader di Italia Germania Francia e Spagna, i quattro big dell’Europa continentale. Mentre fra Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale si valutano soluzioni per salvare le banche spagnole e mettere in sicurezza il sistema-Euro. A poche ore dalla presentazione della squadra di ministri con la quale il leader di centrodestra greco Antonis Samaras proverà a governare una Grecia in crisi acuta, tentando in patria di placare il dissenso e iniettare speranza, mentre proverà a trattare con l’Europa le durissime condizioni alle quali il suo Paese è vincolato se vuole ottenere i miliardi degli euro-aiuti.

Un annuncio che fa paura ai mercati, trascina al ribasso i listini delle Borse e nel contempo fa risalire lo spread tra Btp e Bund, dopo la discesa a 400 punti della mattinata, a ridosso dell’asta dei bond spagnoli. Che pure era andata bene, anche se la Spagna è stata costretta a “vendere” il suo debito a interessi molto alti, molto oltre il 6%. Il differenziale tra i titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi segna 420 punti, con un tasso di rendimento del 5,72%. Stesso andamento per i bonos spagnoli, arrivati a 485 punti, ma nell’ultima parte della giornata di nuovo a 500, con un rendimento del 6,53%.