Moody’s: “Governo Letta pensi a Pil e debito o dovrà chiedere aiuto a Bce”

NEW YORK – Il governo Letta è nel mirino di Moody’s e se non riuscirà a perseguire le riforme secondo l’agenzia di rating l’Italia potrebbe dover chiedere aiuto alla Bce. La mattina del 28 aprile Moody’s aveva spiegato in un’intervista al Sole 24 Ore che il governo Letta deve migliorare il Pil e il tasso di crescita, ma allo stesso tempo dovrà garantire la sostenibilità del debito pubblico.

Moody’s ha confermato il rating Baa2 per l’Italia, con prospettive negative. Dietmar Hornung, analista responsabile per l’Italia di Moody’s, ha spiegato:

“Le riforme strutturali sono positive per lo standing creditizio: aumentano la fiducia dei consumatori e gli investimenti delle imprese e nel medio lungo periodo accrescono la crescita potenziale”.

Per riforme l’analista intende quelle che puntano ad aumentare la competitività del Paese:

“L’elasticità dei prezzi delle esportazioni è relativamente alta e quindi la competitività trarrebbe beneficio da un aumento della flessibilità salariale. Le riforme del mercato del lavoro sarebbero positive per tutta l’attività economica e quindi a cascata migliorerebbero la capacitàdell’Italia di ripagare il debito pubblico”.

Dopo ”l‘incertezza politica” registrata nelle ultime settimane, aggiunge Hornung, ”un mandato chiaro sulle riforme strutturali sarebbe positivo per il rating dell’Italia. Ma riteniamo che le prospettive di progresso delle riforme economiche siano piuttosto deboli”.

E proprio le prospettive deboli portano Moody’s, la mattina del 29 aprile, a dichiarare di voler “verificare la capacità del nuovo governo italiano di perseguire le riforme”, sottolineando che “la situazione rimane difficile” e che “non è ancora possibile escludere la possibilità che l’Italia possa chiedere aiuti alla Bce in futuro”.

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