NEW YORK – Ue ancora lontana dalla fine della crisi: Cipro, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna non ne usciranno prima del 2016. Lo sostiene Moody’s.
Secondo l’agenzia di rating americana i Paesi della periferia dell’area euro hanno compiuto ”significativi progressi” ma questi ”non sono una condizione sufficiente per una crescita sostenibile”. Il ritorno del prodotto interno lordo ai livelli pre-crisi non avverrà prima del 2016-2017.
I Paesi delle periferia dell’area euro hanno computo ”significativi progressi nell’affrontare gli squilibri interni ed esterni e le conseguenti perdite in termini di competitività” afferma Moody’s. ”In ogni caso questi miglioramenti non sono una condizione sufficiente per una crescita sostenibile e l’outlook dei Paesi periferici resta negativo riflettendo gli aggiustamenti necessari, gli sviluppi istituzionali in corso a livello dell’area euro e prospettive di crescita deboli. Moody’s non si aspetta un ritorno del pil di questi paesi a livelli pre crisi prima del 2016-2017”.
”Il ritorno dle pil a livelli pre-crisi richiede più tempo” per le economie della periferia dell’area euro rispetto ad altre economie che hanno sperimentato shock finanziari in passato. E questo anche perché la moneta unica previene il ricorso a svalutazioni per migliorare la competitività internazionale.