ROMA – Tra qualche ora l’agenzia di rating Moody’s emanerà il suo verdetto sull’Italia e la condizione del debito ed il confronto con lo scorso 17 giugno, quando il paese fu messo sotto osservazione con l’avvertimento che “le prospettive di crescita per l’economia del Paese nei prossimi anni saranno decisive per determinare le entrate del governo e gli obiettivi di risanamento”, non è affatto rassicurante.
La stima di Confindustria di un’impercettibile crescita dallo zero del Pil nel 2012 potrebbe incoraggiare Moody’s a ritenere che il taglio del rating italiano è iniziato e forse già da oggi potrebbe arrivare la bocciatura del rating, con un giudizio positivo sulla tenuta del debitore che non porterebbe al declassamento.
Ad oggi Moody’s è l’agenzia di rating con un giudizio migliore per i titoli italiani rispetto a Standard & Poor’s e Fitch, con un giudizio di Aa2 che classifica i Btp del Tesoro come “ad alta qualità e soggetti a rischi di credito molto bassi”, ma con il cambio dei capofila di analisi non si possono prevedere gli esiti del verdetto, specialmente perché i nuovi arbitri sono i meno flessibili il tedesco Alexander Kockerbeck e l’olandese Bart Oosterveld.