Moody’s toglie la tripla A alla Francia. Ministro: “Colpa di Sarkozy”

Moody’s declassa la Francia. Moscovici dà la colpa a Sarkozy

NEW YORK – La Francia perde la tripla A. A decidere il declassamento è l’agenzia di rating Moody’s, che ha portato la Francia ad AA1. L’outlook resta negativo. Immediata la reazione del ministro dell’Economia francese Pierre Moscovici secondo cui la decisione dell’agenzia Moody’s di togliere la tripla A alla Francia è una sanzione per ”la gestione del passato”. Secondo Moscovici, insomma, la colpa sarebbe della gestione di Nicolas Sarkozy.

La decisione di Moody’s di tagliare il rating della Francia e di mantenere l’outlook negativo riflette l’influenza negativa sulle prospettive di crescita di lungo termine di diverse sfide strutturali, ”inclusa la graduale perdita di competitivtà e le rigidità del mercato del lavoro e dei servizi” afferma Moody’s in una nota, sottolineando che le prospettive fiscali della Francia sono ”incerte in seguito al deterioramento delle prospettive economiche”.

A questo si aggiunge il fatto che la ”prevedibilità della resistenza della Francia a futuri shock dell’area euro è diminuita”: ”L’esposizione della Francia ai paesi periferici dell’Europa è sproporzionatamente grande”, conclude l’agenzia.

Per Moscovici, la perdita della tripla A indurrà il governo di Parigi ”ad attuare rapidamente” le sue riforme. La Francia ha ”ancora un buon rating”, ha affermato ancora il ministro dell’Economia, aggiungendo: ”Questa decisione riguarda la situazione lasciata dai nostri predecessori: perdita di competitività, crescita debole, deficit in aumento”.

”E’ una sanzione della gestione del passato che ci incita ad attuare rapidamente le nostre riforme”, ha proseguito il titolare di Bercy, che ritiene si debba prendere questa notizia ”con calma”. Anche perché Moody’s riconosce al governo di Parigi ”le riforme che abbiamo lanciato: il patto di competitività, la nostra agenda di riforme, il risanamento dei conti pubblici”, ha continuato. Moscovici cita quindi ”tre punti fondamentali”: ”ottenere la stabilità della zona euro”, attuare il ”patto di competitività”, presentato a inizio novembre dal governo socialista del presidente Francois Hollande, e condurre in porto ”la trattativa sul mercato del lavoro”.

Per lui, per sfuggire al downgrade, ci sarebbe voluta ”un’inversione” dei dati sul debito pubblico. Ma questo, ha osservato, ”era impossibile”. Nei giorni scorsi, si sono succedute le critiche sulle condizioni dell’economia francese. Secondo la stampa tedesca, alcuni consiglieri della cancelliera tedesca Angela Merkel hanno sottolineato che attualmente la Francia è  il ”vero” problema della zona euro. Mentre ha fatto scalpore l’ultima copertina del settimanale britannico ‘The Economist’, che ritiene Parigi una ”bomba ad orologeria al cuore dell’Europa”.

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